Caccia e Territorio: Enalcaccia sull’istituzione del Parco dei Monti Ernici, “in contrasto con la normativa venatoria, danneggia molte categorie”.
Nel regolamento che disciplina tali aree protette vige il divieto di: Cattura, raccolta e danneggiamento delle specie animali e vegetali nonché l’asportazione di minerali e di reperti archeologici, alterazione dell’ambiente geofisico e delle caratteristiche chimiche e idrogeologiche delle acque, introduzione di armi ecc. ecc. Basti leggere questo regolamento per capire come all’interno di simili aree protette, attività come la caccia, la pesca, la pastorizia, la raccolta funghi, la stessa agricoltura e l’edilizia verrebbero fortemente limitate se non addirittura cancellate.
Tuttavia, per quanto riguarda la caccia sul nostro territorio va sottolineato che rappresenta una tradizione che affonda le proprie radici nel tempo e vede impegnati oggi oltre 9.000 cacciatori della Provincia (I promotori del Comitato Parco dei Monti Ernici si fanno vanto di aver raccolto 1000 adesioni!) e che la stessa attività venatoria non ha mai arrecato alcun danno, né viene vista dalla popolazione locale come attività di disturbo, anzi i Comuni interessati al parco sono assolutamente contrari e lo hanno dimostrato nella riunione organizzata presso il Municipio di Alatri qualche settimana fa.
Per concludere, in base alle presenti osservazioni, ci si chiede perché la Regione Lazio intende andare avanti ad istituire il Parco dei Monti Ernici in aperto dispregio delle leggi e delle procedure prescritte? Quale vera ragione si nasconde dietro tutto questo? Per noi è la conferma che assistiamo ad atti e fatti poco chiari, di enorme confusione, che probabilmente, sottintendono finalità diverse da quelle della semplice protezione e conservazione ambientale (fanatismo ideologico naturalista?, integralismo ambientalista? Sentimento anticaccia? O altro?????
Enzo De Giuli
Presidente Enalcaccia Frosinone
( 7 aprile 2014 )