Caccia e Territorio: Basilicata, audizioni in Consiglio Regionale su promozione dei contratti di rete di sviluppo; intervenute le Associazioni Venatorie.
Al centro dei lavori odierni della terza Commissione permanente del Consiglio regionale (Attività Produttive – Territorio e Ambiente) un provvedimento della Giunta regionale circa l’adozione dei criteri concernenti l’attuazione dei contratti di sviluppo a valenza regionale finalizzati a realizzare nuove unità produttive, ampliare quelle esistenti e diversificarne o riconvertirne la produzione di beni e/o servizi.
L’avv. Vito Marsico, dirigente del dipartimento ‘Attività Produttive, Politiche dell’impresa, Innovazione tecnologica’ ha illustrato ai componenti della commissione il regolamento predisposto dal governo regionale in attuazione dell’art.15 della L.R. n.20/2012 (Misure finalizzate alla promozione dei contratti di rete e dei contratti di sviluppo). Dopo aver chiarito che il Ministero dello Sviluppo economico ha individuato le ‘best practices’ per il rafforzamento del sistema produttivo regionale, Marsico si è soffermato sui singoli articoli del provvedimento spiegando che il contratto di sviluppo candidato dovrà essere di importo non inferiore a quattro milioni di euro per l’industria e il turismo e a due milioni di euro per il commercio.
Il contributo concedibile, invece, a prescindere dalla forma di aiuto, non potrà superare i quattro milioni di euro per l’industria e il turismo e i due milioni di euro per il commercio. Ha poi spiegato che la Giunta regionale, in relazione alle risorse disponibili e in coerenza con gli obiettivi stabiliti nei documenti programmatici adottati dalla Regione, con proprie deliberazioni approverà appositi avvisi con i quali individuerà, tra l’altro, la tipologia dei programmi di sviluppo da finanziare, l’intensità e la forma del contributo, i criteri di valutazione per l’accesso al finanziamento.
Il presidente dell’organismo consiliare, Giannino Romaniello, ha auspicato un “maggiore equilibrio tra la programmazione dei processi di sviluppo e la tutela ambientale” e riferendosi alle aree ex 219 ha detto che queste “andrebbero recuperate evitando il rifinanziamento per la costruzione di nuove strutture sia al fine di ridurre i costi per le imprese e sia per scongiurare un ulteriore carico ambientale oltre all’aumento dei costi di gestione di servizio”.
Il consigliere Navazio ha annunciato un emendamento teso ad eliminare l’art.8 che istituisce il Comitato consultivo per l’attuazione dei Programmi di sviluppo. A parere dell’assessore Marcello Pittella, invece, “il Comitato consultivo potrebbe svolgere una funzione preziosa di sostegno, stimolo e supporto all’attività di governo senza essere vincolante”.
La Commissione, successivamente, ha ascoltato le Associazioni Venatorie in merito alla proposta normativa dei consiglieri Romaniello (primo firmatario), Dalessandro, Straziuso e Mollica “Nuova disciplina per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”. “Un’audizione – ha spiegato Romaniello – voluta per consentire un confronto ampio con le associazioni di categoria teso ad acquisire proposte e suggerimenti utili al fine di definire una proposta legislativa condivisa dall’intero mondo venatorio”.
Cinque le associazioni presenti con Giuseppe Pascale per “Enalcaccia”, Rocco Motta per “Libera caccia”, Antonio Trombetta di “Federcaccia”, Alessandro Ferrara di “Italcaccia” e Alfonso Damato per “Arcicaccia”.
Considerazioni e proposte sono state illustrate dai rappresentanti delle associazioni tese ad apportare un contributo per la stesura di una nuova normativa in materia. Tra le criticità emerse, la composizione del Comitato direttivo dell’ambito territoriale di caccia che, a parere degli intervenuti, deve vedere la rappresentanza di tutte le associazioni venatorie legalmente riconosciute e la qualificazione degli AA.TT.CC. (Ambiti Territoriali di Caccia) come organismi privati con finalità pubbliche. “Gli AA.TT.CC. – hanno ribadito – sono enti necessari, previsti dal legislatore nazionale, pertanto la loro natura è inconciliabile con quella di ente privato”.
Tra le proposte lanciate in merito alla caccia al cinghiale, la possibilità di abbattimento dell’animale anche da parte di un singolo cacciatore e la composizione della squadra. Il numero minimo e quello massimo, a detta dei rappresentanti delle associazioni, deve necessariamente tener conto di quelle realtà territoriali che annoverano pochi cacciatori ai quali non può essere chiesto di aggregarsi a squadre di altri comuni.
Il presidente Romaniello al termine del confronto ha sottolineato che tutte le proposte emerse saranno valutate da un tavolo tecnico presso il dipartimento Ambiente e Territorio.
Hanno partecipato ai lavori della Commissione oltre al presidente dell’organismo, Giannino Romaniello, i consiglieri Robortella, Mancusi, Navazio, Gaudiano, Mollica, Scaglione e Autilio.
21 gennaio 2013
Regione Basilicata