Caccia e territorio: Arezzo, l’amarezza di un agricoltore costretto a subire continuamente danni alle proprie coltivazioni dagli animali selvatici, “Il 70% del raccolto distrutto dai cinghiali”.
E’ una battaglia questa, spiega a sua volta il direttore di Coldiretti Arezzo, Giampiero Marotta, che “Coldiretti ha fatto senz’altro propria, con uno stato di mobilitazione generale sull’argomento che porterà ad un continuo e sempre più massiccio pressing sulle autorità per far sì che eventi tipo quello che ha colpito l’azienda di Bonini non succedano più”. Gli agricoltori infatti sono stanchi e delusi dalle vuote e non più accettabili promesse – affermano da Coldiretti – e “la questione cinghiali è diventata una bomba ad orologeria, che può esplodere da un momento all’altro: quello dei selvatici si sta trasformando in un’emergenza sociale”.
Per questo l’obbiettivo di Coldiretti Arezzo è di sollecitare le Istituzioni per affrontare il problema trovando le soluzioni più efficaci e in tempi rapidi scongiurando la chiusura delle tante aziende danneggiate, tenendo conto che ogni giorno i cinghiali e gli altri ungulati si “mangiano” oltre 10mila euro di colture agricole toscane. In un anno nella regione si registrano oltre 4 milioni di euro di mancato fatturato per il settore agroalimentare. Un dato shock, con le campagne e le coltivazioni della Toscana di fatto sotto assedio: 300mila cinghiali, 153mila caprioli, 8.800 daini, 3.600 cervi e 2.500 mufloni. A cui si aggiungono le crescenti predazioni di lupi e cani inselvatichiti alle greggi e i danni provati dalle tante specie non cacciabili. E ancora, i rischi per la sicurezza stradale – 1,5 incidenti al giorno di media causati dai selvatici – ed eventuali rischi sanitari poiché gli animali potrebbero essere portatori di parassiti e anche malattie infettive.
13 novembre 2013
Fonte: ArezzoNotizie