In un incontro tenutosi a Squinzano, in provincia di Lecce si è parlato di “Caccia e ricerca scientifica”.
Col patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale di Puglia e della Sezione Provinciale della Federcaccia di Lecce, il Circolo Federcaccia “Diana” di Squinzano, in sinergia d’intenti con l’Associazione Beccacciai d’Italia-Centro Studi Beccaccia Sud Italia e l’associazione venatoria C.P.A. di Squinzano, ha promosso e organizzato un incontro a più voci dedicato al rapporto fra caccia-diletto e caccia come attività correlata all’indagine scientifica.
In veste di relatori hanno offerto il proprio qualificato contributo all’iniziativa, svoltasi lo scorso 24 gennaio nel suggestivo salone ipogeo di via San Giuseppe a Squinzano, partecipata da un pubblico numeroso e attento, l’Avv. Giovanni Ciccarese, Presidente Provinciale della Federazione Provinciale di Lecce; il Dott. Giuseppe Raho, Vicepresidente Nazionale dell’Associazione Beccacciai d’Italia; il Dott. Daniele Danieli, Presidente A.T.C. della Provincia di Lecce; il Dott. Giuseppe La Gioia, Biologo – Ornitologo.
Il dott. Antonio Maniglio, Vicepresidente del Consiglio Regionale di Puglia, ha portato il saluto delle Istituzioni, plaudendo alla inderogabile opportunità di unità, decisionale e operativa, dei diversi sodalizi, espressione nella comune matrice venatoria delle diverse articolazioni del pianeta-caccia, di cui ha messo in luce e sottolineato l’importanza dal punto di vista culturale. Francesco Passante, dirigente della locale sezione Federcaccia-Circolo “Diana”, ha introdotto i lavori, ringraziando gl’intervenuti e insistendo, convintamente, sulla necessità di ritrovare passioni e fruizioni in un organismo unitariamente pensante, solidamente agente, cosicché “le prestazioni dei cacciatori” siano le armoniche articolazioni di un progetto rispettato nelle sue legittime aspirazioni.
L’avv. Giovanni Ciccarese, con parole oltremodo franche, dirompenti, incisive, ha definito il convegno una sorgente di finalità mirate al futuro, nell’auspicio che cadano i troppi pregiudizi nei confronti della caccia; si manifestino le assunzioni di responsabilità da parte della politica; si riparta dalla cultura del territorio; si ottengano nuove scelte normative; si modifichi il titolo V della Costituzione; si ridia dignità alla scienza, a presidio dell’attività venatoria. Il dott. Daniele Danieli ha posto alla valutazione degli astanti tre questioni basilari: l’impianto di siti boschivi adeguati in provincia di Lecce; l’approfondimento della ricerca scientifica; l’idoneità di un habitat confacente all’immissione della fauna.
L’intervento del dott. Giuseppe Raho ha soddisfatto un esauriente ventaglio di esigenze, così spaziando dal panorama normativo all’individuazione, nello specifico, di accorte politiche settoriali di raccordo tra Stati europei evoluti e situazioni nostrane di più lente dinamiche: “Chiudere la caccia alla beccaccia, entro il 31/12, sarebbe esiziale”; “La beccaccia è un simbolo della delicatezza dell’ambiente; comprenderne il fenomeno è un titolo culturale di merito”.Sostenuta dalla proiezione di scelte diapositive, la conversazione del dott. Giuseppe La Gioia, docente e indagatore dell’avvincente complessità della Scienza, ha tratteggiato, con valenza didattica, molto ben recepita dall’uditorio, la vita e le abitudini di volatili, differenti eppur convergenti nelle modalità di propria esistenza, “interlocutori intelligenti” dello studioso, del ricercatore in corso di conoscenza, dell’appassionato senza referenze.
La platea ha espresso opinioni, distinguo, accordi e istanze di chiarimenti, confermando, nella vivacità del dibattito, la fecondità di una manifestazione certamente riuscita, auspicabilmente foriera di altri convegni, autentiche aule di apprendimento, risposte motivanti l’interesse anche dei tanti, che si ostinano a osteggiare, acriticamente, un’attività efficacemente lievitante nell’economia dello Stato e dei territori decentrati.
6 febbraio 2013
Federcaccia