“Proseguiremo su questa strada, la strada di una seria conoscenza scientifica, anche per poter costruire i calendari venatori”, è stato l’annuncio di Gianni Salvadori, assessore regionale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca, nel convegno sulla fauna migratoria (“Conoscenze toscane. Studi scientifici a confronto”) che si è svolto ieri mattina, 24 gennaio, a Firenze nell’auditorium del Consiglio regionale per fare il punto sui monitoraggi, in corso da oltre un ventennio, relativi alla fauna migratoria. Durante l’iniziativa si è anche discusso sui principi per un prelievo venatorio dell’avifauna migratoria che sia rispondente ai dettati della Direttiva UE concernente la conservazione degli uccelli selvatici (da Bruxelles è venuto a Firenze, per le conclusioni dell’iniziativa, Manuel Esparrago responsabile degli “affari politici” in FACE, associazione europea fra cacciatori). Nel suo intervento, l’assessore Salvadori ha anche sottolineato la volontà della Regione Toscana di accelerare il passo per chiedere all’Unione Europea la cacciabilità dello storno (“dopo il cinghiale e il capriolo, lo storno è la specie che causa più danni all’agricoltura toscana: danni gravi e inaccettabili”).
Nel settore della ricerca scientifica sugli uccelli, da oltre 20 anni, in una regione che per la sua posizione geografica riveste una funzione chiave presentando molte aree ornitologicamente rilevanti, è operativo il Centro Ornitologico Toscano (COT) che coordina l’attività di ornitologi, volontari e professionisti, presenti sul territorio. I dati raccolti nei progetti COT (fra questi un monitoraggio degli uccelli notturni, uno studio sui gabbiani nelle città, un atlante sugli uccelli in inverno, uno sugli uccelli nidificanti) sono archiviati in una banca dati elettronica che costituisce una preziosa fonte di informazioni georeferenziate sull’intera Toscana.
25 gennaio 2014
Regione Toscana