Caccia e Fauna: Viterbo, secondo le stime dell’ATC VT1 i cinghiali hanno causato danni per oltre milione di euro negli ultimi quattro anni.
A giugno durante un convegno che si è tenuto al Game fair di Tarquinia Antonio Corsini ha parlato proprio di questo problema e di come, insieme a all’Università della Tuscia e alla Provincia di Viterbo, sta tentando di affrontarlo. “Dai dati che abbiamo raccolto – dice ancora – il nostro ambito è quello che risulta essere il più penalizzato”. E’ qui infatti che si conta il maggior numero di danni, rispetto a tutti gli ambiti della regione Lazio. E dal grido di allarme della Tuscia nord che la Regione ha deciso di muoversi e organizzare un tavolo tecnico.
“Lunedì scorso – continua il presidente dell’ATC VT1– ci siamo visti tutti in Regione e io sono rimasto sbalordito della convocazione. Durante il convegno di Tarquinia avevo infatti invocato l’intervento della politica, ma davvero non mi aspettavo tanta solerzia. Sono contento di quanto è stato deciso di fare. La Regione si infatti ripromessa di realizzare un tavolo di lavoro al fine di fare sistema e risolvere il problema. Inoltre è emerso che la nostra provincia, grazie al lavoro già fatto, è in grado di attuare risoluzioni per contenere i danni”.
I rimedi messi in campo dall’ATC1, insieme a Unitus e Provincia, sono controllo del territorio, recinzione elettrificate, foraggiamento e dissuasione. “Queste soluzioni – prosegue Corsini – danno risultati, ma di certo non eliminano il problema. Quello che si può notare è che da quando abbiamo iniziato i danni non sono aumentati. Per questo devo ringraziare tutti i capidistretto e tutto il mondo venatorio che è sensibile a questo problema e si mobilita ogni volta. Certo servirebbe che alla gestione di questa emergenza partecipassero anche tutti gli altri enti. Come i direttori delle aree protette, dei parchi e delle aziende faunistiche venatorie. Perché non è possibile lavorare a un piano che riguarda buona parte del territorio senza sapere cosa succede in queste aree.
Dovrebbe esserci condivisione piena del problema. Noi siamo disponibili, attraverso i quattro distretti, a collaborare a tutto campo nella risoluzione del problema con tutti gli enti deputi. Anche perché – conclude – gli agricoltori non chiedono la riduzione del danno, ma legittimamente, l’assenza del danno. Se non si riuscirà a cogestire il territorio con tutte le realtà presenti, non saremo mai in grado di fare protezione e prevenzione. Che sono le uniche due armi che abbiamo per aiutare l’agricoltura, visto che i fondi per il risarcimento sono ogni anno di meno”.
23 luglio 2013
Fonte: TusciaWeb