Caccia e Fauna: Trieste, i cinghiali invadono il parco del Castello di Miramare devastando prati e aiuole alla ricerca di cibo.
Prati e aiuole rivoltati nel parco del Castello di Miramare a Trieste. Le tracce lasciate sui terreni devastati non lasciano dubbi sugli autori: i cinghiali scesi dalla collina nelle ore serali alla ricerca di cibo. La frequentazione dei cinghiali nel parco, come in tutto il territorio provinciale, era nota già da tempo ma adesso i danni si notano sempre di più; passeggiando tra i vialetti, nei pressi del piazzale principale e proprio davanti al castello, si possono notare le zolle di terra smosse dal muso dei cinghiali.
Osservando i danni provocati e le numerose quanto evidenti tracce lasciate, ci si rende conto che non si tratta di uno o due animali dispersi ma di un sostanzioso branco di cinghiali affamati scesi dal Carso verso il mare per cercare cibo. La situazione è stata notata pochi giorni fa dall’ex sindaco, Roberto Dipiazza, che ha raccontato, “Facevo due passi lì con il mio cane Ted e da cacciatore ho notato subito quelle strane parti smosse nel terreno. Non ci sono dubbi si tratti di cinghiali: stanno creando danni importanti”.
Per ora non sussiste un concreto pericolo per i visitatori del parco in quanto i cinghiali in genere si muovono a caccia di cibo soprattutto all’imbrunire; rivoltano il terreno staccandone grosse zolle grufolando con il muso alla ricerca di insetti, radici e tuberi. Impossibile non riconoscere i segni del passaggio di questi ungulati.
I prati e le aiuole del parco sono completamente devastati, somigliano più ad un terreno arato, e i danni saranno ancora più evidenti quando con l’arrivo della primavera nelle aiule saranno piantati fiori ed altre piante di abbellimento che costituiranno una lauta cena per i cinghiali che non esiteranno a rivoltare il terreno alla ricerca di bulbi e radici.
Qualche anno fa il problema del parco erano i caprioli che di notte raggiungevano le aiuole tappezzate di fiori per mangiarne i petali colorati; i danni in piante distrutte raggiungevano alcune decine di migliaia di euro. Ora infatti di piantine ce ne sono pochissime e le aiuole del parco sono alquanto spoglie nonostante l’opera di pulizia e rigenerazione effettuata poco tempo fa da squadre di giardinieri.
2 gennaio 2013