Caccia e Fauna: la Regione Toscana predispone il piano di contenimento per lo storno e gli ungulati al fine di prevenire i danni alle coltivazioni.
La Regione Toscana, di concerto con le Province di Firenze, Prato ed al comune di Borgo San Lorenzo (FI), ha predisposto un piano contenimento che prevede le misure da porre in essere per il contenimento degli storni e della fauna ungulata al fine di limitare e prevenire i danni che questi animali provocano al settore agricolo.
I provvedimenti sono decisi dopo una riunione con le organizzazioni agricole e con l’Ambito Territoriale di Caccia Firenze 4 alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori durante la quale è stato fatto il punto della situazione.
Particolarmente critiche sono risultate le aree di Borgo San Lorenzo e Montemurlo dove è stato verificato il numero eccessivo di storni sul territorio, che creano danni alle imprese agricole e zootecniche locali e disagi alla popolazione residente con riflessi sul decoro urbano. Inoltre problemi si stanno verificando per i beni artistici del centro abitato di Borgo.
Di fronte a questo quadro il tavolo di lavoro ha deciso che per l’ambito urbano saranno effettuate potature anticipate delle piante utilizzate dagli storni come “dormitorio” e sarà emanata un’ordinanza che consentirà fuori dai centri abitati, l’abbattimento degli storni nei siti maggiormente frequentati. Misure di selezione quindi di semplice attuazione e con basso tasso di analisi di tipo scientifico dato che si ricorre sostanzialmente all’uso delle armi.
Stessa situazione sempre in provincia di Firenze si riscontra per gli ungulati “La provincia di Firenze ha utilizzato tutti gli strumenti consentiti dalla legge per affrontare gli ungulati” ha spiegato l’assessore provinciale alla Caccia Laura Cantini che poi ha rimarcato come siano state messe in campo azioni per dare la possibilità di aprire la caccia ad alcuni tipi di ungulati, in particolare caprioli, già dal mese di agosto.
Secondo la provincia i dati evidenziano una diminuzione di danni nelle aziende agricole e dunque si vedrebbero i risultati di un’azione cresciuta negli anni per il contenimento dei cinghiali. “Per i danni provocati dai lupi, che sono specie protetta e non cacciabile, decisivi diventano recinzioni e dissuasori allestiti sulla base delle richieste degli agricoltori” ha concluso Cantini.
La risposta data dall’assessore Cantini non ha soddisfatto completamente i consiglieri provinciali del Pdl Comucci, Lensi e Massai che avevano chiesto alla provincia di fare il punto sugli strumenti messi in campo per arginare l’invasività degli ungulati nel territorio. “Che il dato generale sia più confortante – ha chiosato Massai – ci fa piacere, ma non risolve il problema di zone, il Chianti e il Mugello in particolare, che sono sistematicamente colpite da questi animali”.
Fonte: GreenReport