Il freddo gelido e le abbondanti precipitazioni nevose delle ultime settimane fanno ipotizzare una grande moria di animali selvatici che potrebbero non aver avuto la possibilità di trovare riparo e nutrimento.
Le proporzioni di questo fenomeno però può essere solo ipotizzata per ora; Secondo l’URCA di Rimini, Unione Regionale Cacciatori dell’Appennino, le perdite di caprioli potrebbe aggirarsi tra il 35 e il 40 per cento della popolazione stimata.
Il responsabile della tutela faunistica della Provincia, Pier Claudio Arrigoni, ha spiegato, “Un numero davvero impressionante se paragonato a un inverno normale, durante il quale ne muore circa il 5%. Al momento non è possibile fare una stima precisa, ma sicuramente si tratta di perdite molto gravi”.
Questo è il principale motivo che ha spinto la giunta provinciale a chiudere la caccia di selezione alla specie capriolo già a partire da oggi 16 febbraio; secondo il Calendario Venatorio il termine della caccia di selezione era prevista per 10 marzo. Tutti gli animali selvatici dovrebbero trovarsi in difficoltà con le condizioni meteorologiche di cui si parla in questi giorni ma si pensa che i caprioli dovrebbero essere la specie più colpita dall’eccezionale nevicata.
Prosegue Arrigoni svelando che “La sollecitazione è arrivata dagli stessi cacciatori e dagli Ambiti Territoriali di Caccia. Una proposta da sottolineare e che conferma il grande cambiamento culturale avvenuto nel mondo della caccia”.
Continua poi Arrigoni sulla questione “Credo che anche i cinghiali abbiano subito perdite consistenti soprattutto in caso di cucciolate anticipate: se la madre non ha preparato un ambiente sufficientemente caldo, tanti piccoli cinghiali potrebbero non essere riusciti a sopravvivere. Danni ingenti anche per i fagiani, meglio invece dovrebbe essere andata alle pernici. Quanto ai lupi, anche per loro si è trattata di una situazione anomala: in questi giorni si sono potuti nutrire con le carcasse di animali morti, ma molti sono disorientati”.
Proprio qualche giorno fa in località Ponte Messa, nella provincia di Rimini, è stato trovato e soccorso un esemplare di lupo di circa un anno e mezzo in evidente stato di difficoltà; il lupo è stato quindi curato ed accudito dal personale dell’Ufficio Tutela Faunistica, dagli uomini del Corpo Forestale ed ovviamente dall’unità veterinaria dell’Ausl per poi essere trasferito nel parco regionale Boschi di Carrega di Parma.
Così commenta Arrigoni l’episodio: “E’ stato un lavoro di equipe. Dobbiamo ringraziare anche l’impegno messo in campo dalle guardie ecologiche volontarie e le guardie venatorie. C’è grande sensibilità da parte di tutti nei confronti degli animali”. Nella zona dell’alta Valmarecchia gli uomini della Forestale con un elicottero hanno portato del fieno agli animali selvatici che potrebbero avere grosse difficoltà a trovare cibo.
Non è solo la fauna selvatica a pagare per le proibitive condizioni meteo, si registrano infatti grosse perdite anche tra gli animali delle aziende agricole della zona dove la neve in alcuni casi ha causato il crollo di stalle, ovili e pollai provocando vittime tra gli animali che vi erano ospitati; a tal proposito è stato convocato oggi pomeriggio presso la provincia un apposito tavolo per fare il punto della situazione.