Nella provincia di Reggio Emilia un branco di lupi attacca e uccide alcuni ungulati che si trovavano presso un Centro per il recupero di fauna selvatica.
Durante la notte tra domenica e lunedì scorso un branco di lupi è riuscito a penetrare all’interno di un recinto ove hanno attaccato e ucciso quattro ungulati, tre caprioli e un daino, che si trovavano in degenza presso il Centro recupero animali selvatici Rifugio Matildico sito in località Caverzana, frazione di San Polo D’Enza (RE).
Con grande amarezza il fondatore del CRAS, Ivano Chiapponi, commenta l’accaduto “Queste cose ci demoralizzano e viene tanta rabbia: quelli erano animali che avevamo curato e guarito. Erano pronti per essere liberati e aspettavamo solo per la stagione, temendo qualche nevicata. Con l’inizio dell’anno li avremmo lasciati andare. E invece ora…”.
Prosegue poi Chiapponi, “Ad accorgersi di tutto è stato uno dei volontari. Quando è venuto per dar da mangiare agli uccelli, come fa ogni giorno, ha trovato il disastro e mi ha avvertito”.
Da quanto si è potuto accertare le tracce non lasciano dubbi sul fatto che la strage di animali sia stata opera dei lupi. Infatti i predatori si sarebbero introdotti nel Centro dalla parte rio ed avrebbero poi scavato un buco per passare al di sotto della recinzione all’interno della quale erano rinchiusi gli ungulati. Spiega Chiapponi, “Non li tenevamo più nei box piccoli, che sono più protetti, perché ormai stavano bene e così potevano mangiare liberamente”.
Gli animali che arrivano al CRAS sono in genere vittime di incidenti stradali o di altri infortuni ma non mancano piccoli in difficoltà che dopo essere stati portati in salvo vengono allevati presso il Centro fino a che non diventano autonomi. Continua Chiapponi “Tra gli animali uccisi c’era anche un daino, che avevamo recuperato qualche notte fa e che ormai si era ripreso. In un primo momento pensavamo che fosse riuscito a fuggire, perché non lo avevamo trovato. Poi, invece, abbiamo rinvenuto i suoi resti sulla carraia vicino al laghetto”.
Riguardo ai caprioli sbranati all’interno del recinto spiega ancora Chiapponi, “I caprioli vanno subito in panico in queste situazioni la loro forza è la velocità e da liberi puntano su quella. Ma nel recinto, quando si sono visti addosso i lupi, avranno tentato di rompere i recinti buttandosi contro. La botta poi li avrà disorientati”.
A dire di Chiapponi non ci sarebbero dubbi nemmeno sul fatto che non sia stato un solo lupo ad attaccare gli animali ma un branco di almeno quattro lupi, infatti afferma “E’ venuto il veterinario Ausl di Montecchio a fare un sopralluogo e anche per lui non ci sono dubbi che si sia trattato di canidi. E io sono convinto che si sia trattato almeno di quattro o cinque esemplari di lupi. Lo dimostra il fatto che i caprioli li hanno divorati completamente. Sul collo ci sono segni di ferite profonde causate dai morsi”.
Con l’amarezza nel cuore, nonostante quanto accaduto, fatto del tutto “naturale”, al CRAS si danno da fare per riparare i danni e continuare l’attività, come conferma Chiapponi “Non bisogna affezionarsi, perché lo scopo del Cras stesso è un altro: quello di salvarli e riconsegnarli alla natura una volta guariti. Però un fatto come questo fa male al cuore”.