La Regione Piemonte è attualmente priva di una legge sulla caccia, dopo l’abrogazione della LR 70/96 avvenuta tre anni orsono. L’emanazione del calendario venatorio deve, pertanto, far riferimento alla normativa nazionale (L 157/1992).
A seguito di un’ordinanza del TAR Piemonte (che ha accolto un ricorso presentato dalle Associazioni venatorie e dai Comitati di gestione di ATC e CA), la Giunta Regionale ha recentemente modificato il calendario venatorio per la prossima stagione di caccia, reinserendo, tra l’altro, la possibilità di cacciare la pernice bianca.
Si tratta di una specie che, unitamente alle altre appartenenti alla cosiddetta “tipica fauna alpina” (lepre variabile, fagiano di monte e coturnice) presenta indubbi segni di difficoltà. La pernice bianca (più precisamente la sua sottospecie helveticus, quella presente sulle Alpi), unitamente a coturnice e fagiano di monte, è inserita nell’Allegato 1 della Direttiva 2009/147/CE, il quale elenca specie per le quali sono previste misure speciali di conservazione.
Il calendario venatorio prevede inoltre la possibilità di cacciare l’allodola, piccolo uccello prevalentemente insettivoro, estremamente utile laddove controlla le popolazioni di insetti potenzialmente dannosi per le attività agricole. L’allodola risulta in diminuzione in ambito regionale – come confermato dallo stesso Piano Faunistico Venatorio – mentre a livello comunitario è considerata specie SPEC 3, che cioè presenta uno stato di conservazione sfavorevole non solo in Italia, ma in tutto il continente europeo. Sulla base di queste considerazioni e l’assoluta mancanza di danni provocati dalle specie pernice bianca ed allodola (a cui si unisce la lepre variabile) a qualsiasi attività antropica, il Consiglio ha deciso di votare gli emendamenti che tolgono queste specie dalla possibilità di venire cacciate.
( 3 dicembre 2015 )
Fonte: IlPeriodicodiBiella