Caccia e Fauna: Piacenza, le associazioni ambientaliste Enpa, Wwf e Legambiente rivolgono un appello alla Provincia per tutelare la popolazione di Lepri del territorio Piacentino.
Dobbiamo invece purtroppo denunziare che durante l’ultima consulta venatoria tenutasi il 24 ottobre proprio sulla questione della diminuzione della lepre, nonostante la nostra proposta di chiudere il tre o il 10 novembre, per salvare le ultime lepri rimaste, l’assessore Ghilardelli ha proposto di anticipare la chiusura della caccia alla lepre di una sola settimana, il 17 ottobre, come del resto viene effettuato ogni anno, ignorando di fatto l’emergenza e non intervenendo come richiede la legge, per tutelare una specie in grave sofferenza. In pratica si è scelto di privilegiare un tipo di caccia consumistica dove ciò che importa non è creare un equilibrio tra presenza di animali e prelievo venatorio, ma avere animali sempre disponibili a cui sparare, da ricomprare ogni anno, in dispregio alla corretta gestione faunistico-venatoria del territorio.
Il fatto più sorprendente è che, a fronte di una comprovata e drammatica riduzione, certamente causata da più fattori concomitanti, che andrebbero seriamente ricercati, tra i quali è possibile ipotizzare l’agricoltura intensiva, la riduzione degli habitat vocati ed un eccesso di prelievo, non sia stata considerata prioritaria ed urgente in Consulta l’effettuazione di un approfondito monitoraggio e studio delle cause, ne sia stata presentata una ipotesi di strategia gestionale per cercare di invertire il trend , preferendo risolvere il problema attraverso l’acquisto di lepri di allevamento ed un piano di contenimento della volpe, indicata come unico capro espiatorio della diminuzione di questi animali.
La richiesta che facciamo quindi all’assessore ed alla Giunta è che si faccia seria e corretta gestione venatoria a Piacenza, utile a tutti, chiudendo la caccia alla lepre da domenica prossima e predisponendo un piano strategico di lungo periodo per riportare la lepre ai livelli di qualche anno fa. Si approfondiscano tutte le possibili cause di diminuzione degli animali, predisponendo in collaborazione con l’Ausl analisi mirate a stabilire eventuali cause chimico-sanitarie ed ambientali e sopratutto si abbia il coraggio il prossimo anno di ridurre ulteriormente i tempi del prelievo ed il numero di lepri cacciabili o di sospendere la caccia, come avviene per la starna, se necessario, dal momento che la caccia, lo ricordiamo, non è un diritto, ma una possibilità concessa dalla legge solo se ricorrono determinate condizioni.
La soluzione per contrastare la diminuzione delle lepri sul territorio non può essere certamente quella di acquistare animali d’importazione a cui sparare ogni anno come già avviene per il fagiano, ne trovare facili capri espiatori da abbattere , come le volpi , ma un efficace progetto finalizzato alla costituzione di nuclei vitali di popolazioni. Vista la situazione crediamo inoltre sia assolutamente controproducente quest’anno effettuare catture di lepri nelle ZRC . Meglio permettere alle pochissime lepri sopravvissute di potersi riprodurre in un territorio conosciuto, evitando lo stress delle catture e dei trasferimenti. Le lepri sono animali, non possono essere considerate esclusivamente “quantitativi abbattibili”.
Enpa(Burgio) Legambiente(Chiappa) Wwf(Soprani)
( 8 novembre 2013 )
Fonte: PiacenzaSera