L’Istituto Zooprofilattico della Sardegna lancia l’allarme Trichinella; trovati cinghiali contagiati del nuorese.
L’IZS, Istituto Zooprofilattico della Sardegna, ha lanciato l’allarme Trichinella tra i cinghiali del nuorese; l’Istituto ha eseguito i test sui campioni di diaframma prelevati nei giorni scorsi dai cacciatori di Orgosolo. Dopo due casi di positività accertati in meno di dieci giorni su animali cacciati in aree distinte, non ci sono dubbi: “il parassita è passato dagli altri selvatici ai cinghiali con ulteriori rischi per la salute”, avverte il responsabile del Dipartimento IZS di Nuoro, Ennio Bandino.
Già a novembre del 2011 l’Istituto aveva rilevato il passaggio della Trichinella agli animali selvatici, con il primo campione positivo su una volpe, e aveva lanciato l’allerta alle autorità sanitarie per il pericolo di ulteriore diffusione. “Fino ad oggi i casi di infestazione in Sardegna erano stati osservati solo nei suini allo stato brado e nelle volpi, ma mai sui cinghiali – sottolinea Bandino – Per questo rivolgiamo un appello alla collaborazione di tutte le compagnie di caccia che praticano l’attività venatoria nei territori vicini ad Orgosolo, affinché evitino il consumo di carne priva di controlli sanitari”. Solo pochi giorni fa in Toscana sono state ricoverate 26 persone che avevano mangiato salsicce di cinghiale non sottoposte al test per la Trichinella.
Dall’apertura della stagione venatoria, l’IZS ha eseguito esami su 1.847 campioni di cinghiale prelevati nelle province di Nuoro e Ogliastra. Ma c’è ancora molto da fare per il rispetto delle ordinanze regionali a livello locale: la Trichinella, infatti, si è diffusa a partire dai suini bradi detenuti illegalmente, che hanno causato un vero e proprio cortocircuito epidemiologico con gli animali selvatici.
10 gennaio 2013
Fonte: L’Unione Sarda