Caccia e Fauna: a Tusa, sui Nebrodi in provincia di Messina, un cinghiale aggredisce un giovane pastore salvato poi dai compagni; il sindaco, “bisogna autorizzare gli abbattimenti”.
Allarme a Tusa, come anche in alcuni paesi dei Nebrodi, per le incursioni sempre più frequenti di suini selvatici, perfino nelle vicinanze dei centri abitati. Cresce la paura tra gli agricoltori e i pastori, dopo l’aggressione di un giovane che è riuscito, a stento, a salvarsi. E il Comune alesino corre ai ripari, chiedendo aiuto al prefetto per un’ordinanza di abbattimento degli animali. L’incidente è avvenuto giovedì, ma il sindaco, Angelo Tudisca, assieme al comandante del distaccamento della Forestale, Sebastiano Chiella, e ai rappresentanti delle forze dell’ordine, ne ha dato notizia ieri, dopo aver effettuato alcuni sopralluoghi e fatto il punto della situazione, per evitare di creare allarmismo.
Oggi, il primo cittadino si rivolgerà al prefetto per concordare un intervento. Intanto, la Forestale ha inviato una comunicazione alla Prefettura, alla Procura di Mistretta e ai sindaci dei Comuni limitrofi (Pettineo, Castel di Lucio, Motta d’Affermo). Rende noto che il giovane Giuseppe Ferraro, in località Scardino-Sambuchello, ha subito un attacco da parte di un cinghiale selvatico che gli ha procurato ferite agli arti inferiori. E che la vittima, soccorsa da altri pastori, è stata trasportata all’ospedale di Cefalù.
Ferraro si trovava in campagna per lavorare, quando all’improvviso ha visto il grosso animale, alla distanza di circa dieci metri. Aggredito, è stato scaraventato a terra e azzannato. “Se non ci fosse stato l’aiuto dei pastori e dei cani – ha commentato il giovane, ancora in stato di shock – il cinghiale mi avrebbe sicuramente sbranato”.
Il comandante Chiella sottolinea come la presenza dei suini selvatici sia stata segnalata da tempo. “Si conferma la pericolosità di questi animali, – si legge nella relazione della Forestale – i quali, oltre a provocare notevoli danni alle colture agrarie, mettono in serio pericolo l’incolumità pubblica”.
Circa due anni fa, il sindaco Tudisca aveva organizzato una conferenza dei servizi ed emesso un’ordinanza di abbattimento, contro la quale, però, si erano opposti gli animalisti della Lav. “La Lav denunciò me e il collega di Pettineo alla Procura della Repubblica di Mistretta – ricorda il sindaco -. Ora, però, è troppo. Lunedì chiederò al prefetto di essere autorizzato all’abbattimento. Ho già dato disposizione di utilizzare il macello comunale come centro di raccolta dei capi, per effettuare i controlli di rito”.
18 febbraio 2013
Fonte: Il Giornale di Sicilia – Messina