Cominciano le prime stime delle vittime, tra la fauna selvatica, delle abbondanti nevicate e del clima gelido delle scorse settimane; sul Monte Catria vengono infatti ritrovati alcuni mufloni morti.
Proprio il 18 febbraio scorso i volontari dell’URCA, Unione Regionale Cacciatori dell’Appennino, durante un escursione avevano trovato sei esemplari maschi adulti della specie Muflone morti tra la neve; nella zona sono stati poi trovati altri sette esemplari morti tra maschi e femmine da personale dell’Azienda speciale del Catria.
Spiegano dall’Azienda che “Il primo ritrovamento era avvenuto in località Fosso delle Nicchie in Comune di Frontone; in secondo sabato scorso a breve distanza, in località Ranco Baroncio, a ridosso delle abitazioni della frazione Caprile, durante un sopralluogo di vigilanza sul territorio di competenza”.
Il personale dell’Azienda ha poi informato la Polizia Provinciale del ritrovamento, “Sono intervenuti sul posto per il recupero degli animali gli agenti della Polizia provinciale ed il personale del Cras (Centro recupero animali selvatici). Durante le azioni di recupero sono stati avvistati vivi ed in buone condizioni un maschio adulto, un piccolo e tredici femmine e questo fa sperare nella conservazione del nucleo”.
Considerato che gli esemplari ritrovati morti erano per la maggior parte maschi adulti, si potrebbe “ipotizzare una condizione di forte rischio per il futuro dell’unica colonia di muflone sul territorio regionale”.
L’azienda speciale del Catria spiega il suo operato negli anni, “L’Azienda speciale del Catria, sempre attenta alla tutela delle componenti naturali del territorio montano, intende sensibilizzare le Amministrazioni competenti affinché tale importante risorsa, derivata da un progetto di introduzione risalente a 40 anni or sono (1973), non venga dissipata, con un inevitabile danno alla biodiversità del complesso ecosistema del Monte Catria ed alla sana fruizione di un turismo sostenibile, suggerendo l’opportunità di un mirato intervento di recupero della popolazione residua tramite oculato rilascio di un nuovo nucleo di individui”.
Alla luce di alcune considerazioni concernente l’incompatibilità delle abitudini alimentari del Muflone con le eccessive nevicate delle scorse settimane, circa due metri di neve al suolo, si potrebbe ipotizzare quindi una grave situazione per la sopravvivenza di questa colonia stanziata sulla montagna. Nel frattempo è stata comunque chiusa anticipatamente la caccia di selezione agli ungulati nella Regione Marche come proposto dalla Provincia di Pesaro e Urbino.