Caccia e Fauna: Marche, Coldiretti chiede trasparenza e maggiori controlli nel settore del mercato della carne di cinghiale per scoprire eventuali situazioni di nero.
“I controlli del Corpo Forestale di Pesaro sulla selvaggina servita nei ristoranti contribuiranno a mettere in trasparenza anche il mercato della carne di cinghiale, verificando l’eventuale presenza di partite “in nero”, prive dei necessari controlli sanitari”. E’ quanto afferma la Coldiretti Pesaro Urbino nel commentare l’avvio delle attività di ispezione sugli esercizi di ristorazione.
Sarebbe interessante, sottolinea Coldiretti, fare un confronto tra i dati di macellazione nelle strutture incaricate e le quantità di cinghiali che si trovano nelle celle frigorifere. Il rischio è che sulle tavole possa finire carne proveniente da strutture di macellazione clandestine, con tutti i rischi conseguenti per la salute dei consumatori.
Mettere finalmente in trasparenza il mercato della carne di cinghiale, anche estendendo i controlli a tutta la regione, non solo garantirebbe i cittadini, ma aiuterebbe a rendere più efficiente il sistema degli abbattimenti, evitando il pericolo che, invece di ridurre il numero dei cinghiali, si possa puntare a mantenerlo inalterato o, addirittura, ad incrementarlo, finendo per realizzare veri e propri allevamenti a cielo aperto, cui attingere per rifornire il mercato di carne macellata clandestinamente.
Il fallimento di ogni tentativo della politica per contenere la pressione degli animali selvatici sulle aziende agricole provoca danni per tre milioni di euro all’anno e, secondo Coldiretti, è giunto ora il momento di risolvere il problema se non si vuole la desertificazione delle montagne e delle colline di questa regione, con l’abbandono del territorio da parte delle imprese ormai impossibilitate a portare avanti la propria attività.
Coldiretti Marche
24 ottobre 2012