Caccia e Fauna in Liguria, in Consiglio Regionale presentata un’interrogazione riguardo alle problematiche create da Caprioli e Cinghiali.
Nel corso della seduta del Consiglio Regionale ligure del 5 febbraio scorso, il consigliere regionale Maurizio Torterolo ha presentato un’interrogazione, sottoscritta anche da Edoardo Rixi e Francesco Bruzzone, in cui ha chiesto le iniziative della Regione “per porre un freno al proliferare del numero dei caprioli nella provincia di Savona ed, in particolare, in Vallebormida e quali controlli siano stati effettuati in merito da parte della Regione Liguria”.
Bruzzone ha denunciato che nella zona sono in aumento i sinistri stradali causati dai Caprioli, che comportano anche un costo elevato perché la responsabilità è in capo alla Regione che è tenuta, in parte ed in concorso con la Provincia, a risarcirli. Il consigliere ha quindi ricordato che, l’anno scorso, è stato costituito un comitato di cittadini a Osiglia dove i caprioli, attirati dai fari delle macchine in transito, e incentivati da chi gli portava cibo sul ciglio della strada, spesso erano saltati sulla carreggiata causando fino a 4 incidenti in un giorno. Per arginare il fenomeno era stato ipotizzato di dotare la strada di simulatori per tenere lontani gli animali e di varare ordinanze per vietare la somministrazione di cibo.
La sezione di Cairo Montenotte della Coldiretti – ha aggiunto il consigliere – ha registrato un aumento di richieste di risarcimento danni alle colture, causati dai Caprioli, che si cibano dei germogli delle piante arboree. Torterolo ha auspicato “piani di abbattimento selettivo per contenere il numero di caprioli e per limitare i danni causati ai boschi, alle colture ed ai veicoli”.
Per la Giunta ha risposto l’assessore all’ambiente Renata Briano: “La diffusione degli ungulati, oltre agli incidenti stradali, determina seri danni all’agricoltura per questo, insieme con l’assessore Barbagallo, organizzeremo un tavolo con la presenza delle province per affrontare la questione. Come è noto i ricorsi al Tar hanno interrotto l’attività di abbattimento selettivo tra l’altro creando squilibri fra maschi femminile nella fauna di caprioli e di cinghiali”.
Proseguendo ha affermato la Briano, “Non c’è dubbio: occorre fare più battute di caccia, ma il controllo della fauna è di competenza delle Province. Queste ultime hanno la possibilità, in base all’articolo 36 della legge 29/1994, previo parere dell’Ispra, di varare appositi piani di abbattimento selettivo e di regolamentare la caccia agli ungulati anche in periodi diversi da quelli previsti dal calendario venatorio. Lo possono fare per la tutela del patrimonio storico artistico e delle produzioni zoo-agro-forestali. Tali piani possono essere attuati dalle guardie venatorie dipendenti dalle Province, dalle guardie volontarie, da cacciatori in possesso della qualifica di coadiutore al controllo delle specie di ungulati”.
L’assessore Briano ha poi aggiunto, “Per altro la Regione provvede a ripartire alle province il 90% del gettito del tesserino sulla caccia, che fornisce ricavi decrescenti da alcuni anni ma che è comunque attestato al di sopra del milione e mezzo di euro. Alla fine dello scorso anno, 20 mila euro sono stati impegnati a favore della provincia di Genova per un progetto relativo alla prevenzione degli incidenti stradali nell’ambito del piano nazionale della sicurezza stradale e siamo disponibili a valutare eventuali proposte che pervenissero da parte della Provincia di Savona. Infatti le nostre elaborazioni evidenziano che la percentuale di realizzazione dei piani di prelievo venatorio in provincia di Savona è solo del 55 per cento. A fronte di un risultato così modesto, è utile avvalersi di tutte le opportunità consentite dalla legislazione vigente”.
Il consigliere Maurizio Torterolo ha quindi replicato, “Sono soddisfatto dell’idea dei due assessori di aprire un tavolo con gli altri enti. Speriamo di avere dei risultati positivi, perché i problemi nell’entroterra sono seri”.
( 7 febbraio 2013 )
Regione Liguria – Consiglio regionale