Una ricerca evidenzia come le specie di uccelli e farfalle stiano soffrendo i cambiamenti climatici nel continente europeo adattandosi con difficoltà.
Secondo una ricerca pubblicata da Nature Climate Change sul tema “Differences in the climatic debts of birds and butterflies at a continental scale” emerge che in Europa le specie di uccelli e farfalle si adattano con sempre maggiori difficoltà ai climi più caldi del continente europeo.
Nello studio, che si giova di 4 diversi progetti finanziati dall’Ue, è stato svolto da un team di ricercatori di Repubblica ceca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Spagna e Svezia, che spiegano: “Negli ultimi 20 anni, il clima europeo è diventato sempre più caldo e le temperature si sono spostate verso nord di 250 km, rendendo la vita impossibile alle specie di uccelli e farfalle che prosperano a temperature basse. Lo studio ha però riscontrato che le comunità di uccelli e farfalle non si sono spostate alla stessa velocità delle temperature”.
Il team ha anche quantificato i cambiamenti annuali verificatisi in reazione ai cambiamenti climatici per 9.490 comunità di uccelli e 2.130 comunità di farfalle distribuite in tutta Europa e Åke Lindström dell’Università svedese di Lund sottolinea che “Negli ultimi 50 anni, i fattori principali che hanno influenzato il numero di uccelli e farfalle e la loro distribuzione sono stati l’agricoltura, la silvicoltura e l’urbanizzazione. I cambiamenti climatici stanno emergendo adesso come un fattore sempre più importante nello sviluppo della biodiversità”.
Per studiare l’avifauna gli uccelli sono stati divisi in due gruppi, secondo la preferenza per climi leggermente ““più freddi” o “più caldi”. «Per esempio, i fringuelli e i migliarini di palude sono specie “più fredde”, mentre le capinere e i cardellini sono specie “più calde””, dicono i ricercatori.
Dopo aver incrociato e 20 anni di dati su uccelli, farfalle e temperature estive, il team europeo ha concluso che “Alcuni uccelli e farfalle hanno difficoltà ad adattarsi in tempo al clima più caldo. Per molte di queste specie, i tentativi di spostarsi più a nord non hanno avuto molto successo”. I ricercatori ha definito quali uccelli si stanno muovendo e verso dove osservando quelli “più freddi” e “più caldi” appaiono in quali zone.
Lindström evidenzia: “Sia le farfalle che gli uccelli reagiscono ai cambiamenti climatici, ma non abbastanza velocemente da sopportare un clima sempre più caldo. Non sappiamo quali saranno gli effetti ecologici a lungo termine di questo fenomeno. Le farfalle si sono adattate più rapidamente ai cambiamenti di temperatura e si sono spostate in media di 114 km verso nord, mentre gli uccelli si sono spostati di appena 37 km”. I ricercatori sospettano che questa differenza possa essere attribuita alla vita più breve delle farfalle che rende loro più facile adattarsi velocemente ai cambiamenti climatici.
“Poiché agli uccelli piace tornare allo stesso luogo di cova un anno dopo l’altro, essi mostrano più resistenza a cambiare le proprie abitudini. Questo processo di adattamento doppio potrebbe comunque causare problemi agli uccelli. Un aspetto preoccupante di questo è se gli uccelli perdono il passo rispetto alle farfalle, perché i bruchi e gli insetti in generale rappresentano un’importante fonte di cibo per molti uccelli”.
Fonte: GreenReport