Caccia e Fauna. A fine giugno, il governo francese ha autorizzato a sopprimere 36 lupi nella vasta area, dall’Alsazia e dalla Lorena, al nord-est, giù fino alle Alpi e poi, verso ovest, fino ai Pirenei, dove gli animali sono ricomparsi.
Da quella data a oggi sono sette i lupi abbattuti, mentre il ripopolamento ha fatto sì che dal 1992, da quanto cioè sono ricomparsi dopo circa sessant’anni, siano circa trecento gli animali che vivono sulle Alpi francesi.
Il 7 ottobre è avvenuto invece l’ultimo tentativo di abbattimento, come spiega Jacques Chevallier, presidente della federazione dei cacciatori locali: “Ero vicino al compagno che gli ha sparato. Poi l’animale è sparito. C’erano tracce di sangue, abbiamo sguinzagliato i cani ma non l’abbiamo trovato”.
Nei giorni scorsi, Yves Derbez, presidente dell’associazione Eleveurs et Montagne, che raggruppa gli allevatori di alta quota, ha spiegato: “Tra noi e i lupi la coabitazione non è possibile. Vogliono che teniamo in piedi un allevamento di montagna di qualità o vogliono i lupi? Se il governo sceglie la prima opzione, i lupi vanno sterminati tutti. Non c’è alternativa”.
Le cause del ripopolamento, secondo gli allevatori francesi che chiedono misure drastiche, sono determinate dai progetti in tal senso avanzati dagli animalisti, ma anche dal “lassismo” italiano: nel Belpaese, infatti, i lupi che popolano l’arco alpino occidentale sono molti di più che in Francia.
Anche nel cuneese, però, la situazione è grave: “Difendeteci dai lupi o lasciamo la montagna. Intere mandrie si sono disperse o sono precipitare nei canaloni perché aggredite dai lupi”, è l’appello lanciato dai margari che abitano nella zona, uno dei quali ha raccontato di essere stato “accerchiato: ho visto i denti dei lupi, ho avuto paura di morire”.
( 3 novembre 2015 )
Fonte: DirettaNews