Caccia e Fauna: la Provincia di Ferrara con una propria nota fa alcune precisazioni sul Piano provinciale per il controllo della Volpe.
Con riferimento alle richieste prevenute alla Provincia di sospendere immediatamente l’applicazione del Piano di controllo della volpe vigente nel Ferrarese, si rendono necessarie alcune precisazioni. Innanzitutto va sottolineato che l’attività di controllo non è giuridicamente sinonimo di battute di caccia messe in atto da cacciatori, come asserito. Il riferimento normativo corretto è invece “la prevenzione dei danni tramite il controllo delle popolazioni invasive” attuato da appositi “coadiutori”, vale a dire operatori addestrati e selezionati attraverso appositi corsi ed esami, coordinati direttamente dalla Polizia provinciale. Un’attività che rientra tra i compiti delle Province, così come previsto dalla legge nazionale 157 del 1992 e da quella regionale 8 del 1994.
Inoltre, le reali finalità che il Piano pone ed evidenzia quali premesse irrinunciabili, come da apposita delibera provinciale, sono puntualmente quelle previste dalla normativa vigente sia nazionale che regionale sulla fauna selvatica in tema di prevenzione dei danni arrecati agli allevamenti di animali domestici; del contenimento dell’impatto predatorio su specie selvatiche rare e protette; e della prevenzione del rischio idraulico per la minaccia della stabilità degli argini dei corsi d’acqua, causata dalle tane di questi animali.
Finalità, quest’ultima, di evidente importanza, stante la primaria funzione svolta dalle strutture sulla salvaguardia di un territorio per due terzi al di sotto del livello del mare. In tali finalità non rientrano minimamente, come invece erroneamente affermato, quelle di tutela della fauna di interesse venatorio, come peraltro dimostrato dal fatto che tra le aree in cui il piano prioritariamente si applica vi sono zone di protezione faunistica sottratte alla caccia.
Occorre ancora evidenziare che l’intero iter del procedimento di approvazione del Piano ha seguito esattamente le previsioni della normativa di riferimento, prevedendo innanzitutto il coinvolgimento dei portatori di interesse, tra cui le associazioni ambientaliste mediante l’apposita Consulta venatoria. Proprio nel corso di una sua riunione il 9 novembre 2012, si è acquisito il parere favorevole espresso all’unanimità dai suoi componenti e il procedimento in questione è poi proseguito con l’acquisizione del previsto parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), senza che nei tempi previsti dalla normativa pervenissero ricorsi od opposizioni.
Pertanto la Provincia ritiene che il provvedimento di approvazione del Piano sia fondato, legittimamente approvato e necessario al perseguimento delle finalità per le quali è stato adottato.
13 aprile 2013
Provincia di Ferrara