Caccia e Fauna: EPS Campania mette in guardia gli ATC in merito ai danni da fauna selvatica e i ripopolamenti a scopo faunistico venatorio.
Altra nota dolente i danni all’agricoltura causati dai cinghiali. Bisognerebbe applicare i programmi d’intervento in un contesto nuovo per dimensioni e complessità del fenomeno, attuare un confronto continuo con gli esperti degli Istituti zooprofilattici, dei ministeri della Salute, della Difesa, dell’Agricoltura, della Protezione civile, regionali, e con i sindaci dei Comuni interessati.
A ciò si aggiunge la serietà e la consapevolezza di un intero sistema produttivo. Lavorando tutti insieme, potremmo ottenere risultati che da ora in poi, dovranno essere approfonditi per migliorare ulteriormente i modelli, regionale e provinciale, con cui affrontate questa emergenza. Non basteranno le somme del 10% delle entrate, accantonate in apposito capitolo di bilancio dell’ATC, nella valutazione dei danni per indennizzare nel più breve tempo possibile gli allevatori e agricoltori colpiti”, noi, dell’EPS, torniamo a chiedere interventi per i danni dei cinghiali sui terreni agricoli direttamente alla regione; «L’agricoltura è in ginocchio per i danni causati all’attività agricola dalla fauna selvatica ed in particolare dai cinghiali che infestano le campagne soprattutto nelle zone protette. L’obiettivo è di sollecitare la politica ad affrontare il problema trovando le soluzioni più efficaci e in tempi rapidi per evitare la chiusura delle tante aziende danneggiate”.
Chiediamo la garanzia di adeguati stanziamenti sul bilancio regionale specificatamente dedicati al ristoro dei danni causati dalla fauna selvatica ed in particolare dagli ungulati; la redazione di un piano di abbattimento selettivo e cattura degli ungulati con l’obiettivo di riportare la popolazione dei cinghiali a livelli compatibili con un buon equilibrio dell’ecosistema agricolo delle zone maggiormente interessate e la creazione di un fondo di solidarietà regionale per i danni da fauna selvatica sul modello di quello previsto per le calamità naturali, magari da finanziare anche con i fondi del prossimo Piano di sviluppo rurale regionale”.
Nell’immediato, l’attivazione di un Piano di prevenzione da concordare in conferenza Provincia-Regione. Non vi è ad oggi traccia di nessuna iniziativa a tal riguardo da parte della Regione, nonostante i vari solleciti e segnalazioni. L’impegno a costituire una task force per la redazione di un piano di prevenzione che abbia i suoi punti di forza nelle misure di abbattimento selettivo ed eventuale cattura.
“Gli agricoltori, ormai stanchi, ancora una volta delusi dalle vuote promesse della politica, sono diventati una bomba ad orologeria, che può esplodere da un momento all’altro. Chiederemo a breve un incontro con il Prefetto perché quello dei cinghiali non si trasformi in un’emergenza sociale”. Registriamo continue segnalazioni con relativi avvisi ad adempiere da parte di elenchi di agricoltori.
25 ottobre 2013
Ente Produttori Selvaggina