Caccia e Fauna: Brescia, in commissione consiliare si è discusso del censimento dei richiami vivi per uso venatorio e del problema dei cinghiali nel Parco dell’Alto Garda.
La riunione della Commissione consiliare IV del broletto tenutasi martedì ha affrontato, sotto la guida dell’assessore alla Caccia Aurelio Guarnieri, due punti significativi per il mondo venatorio: il censimento dei richiami vivi e gli accordi con i Parchi per le gestione dei cinghiali. Come ha spiegato l’assessore provinciale, a febbraio è arrivata una nota dalla regione che invitava al censimento dei richiami vivi. La materia, frutto di un accordo comunitario, prevede che nell’arco di cinque anni, non oltre il 2017, non sarà più possibile catturare richiami vivi, che andranno sostituiti con esemplari da allevamento. La cosa, come ha sottolineato l’assessore, non è possibile per tutte le specie, pertanto la delibera adottata dalla Regione è inammissibile.
Guarneri ha poi sottoposto all’attenzione dei commissari le criticità più evidenti. In sostanza si chiede più chiarezza. A tal proposito, la Provincia di Brescia non è stata ferma: ha inviato una lettera al neo assessore regionale e attende una risposta. Per quanto riguarda la gestione dei cinghiali sul territorio bresciano, il punto dolente rimane il parco dell’Alto Garda, dove sono ovunque, in quota come a fondo valle: più di 400 quelli censiti nell’ultima stagione, 360 quelli abbattuti, ma nessuno conosce il loro numero esatto. Attualmente il provincia sono stati censiti in totale 937 esemplari e abbattuti 755. Una presenza a dir poco scomoda per chi ha orti e campi ed è costretto a recintarli. Spesso non basta perché le reti vengono sfondate.
Come a specificato Guarneri, il problema dell’Alto Garda è legato ad una situazione territoriale assai complessa, perché qui insistono vari istituti che impediscono il coordinamento delle differenti regole. Gli accordi con le altre realtà di parco sono stati molto semplici e, pertanto, l’assessore non dubita che tra pochi giorni anche questa questione potrà essere chiusa.
2 aprile 2013
Fonte: QuiBrescia