Caccia e Fauna: ATC Spoleto, continue segnalazioni di Lepri morte, allarme dei cacciatori; rischio danno economico per oltre 160mila euro.
«Abbiamo fatto analizzare alcuni degli esemplari che abbiamo trovato – racconta Enrico Tuzi -, attraverso il laboratorio della Asl di Spoleto sono stati mandati a Perugia alla clinica veterinaria, ma la risposta è sempre la stessa: questi animali muoiono di dissenteria». In realtà i medici veterinari devono limitarsi ad analizzare soltanto il contenuto di stomaco e parte dei polmoni in quanto non possono analizzare i resti di un animale che non ha un proprietario, come appunto le lepri che si trovano allo stato brado.
«Vorremmo conoscere – dice Pier Luigi Pettinari – la vera causa della fine di questi animali, anche perché ogni esemplare che viene immesso sul territorio costa all’Atc, e quindi ai cacciatori, 150 euro più Iva. Si può fare un semplice conto se si pensa che solo l’Atc Perugia2 ne rilascia sul suo territorio 1.080 esemplari». E se gran parte di questi animali muore nel giro di pochi giorni dopo la sua immissione allo stato libero, ai cacciatori viene rabbia, considerando che oltre il 60% di una licenza di caccia (460 euro annui) finisce proprio per la gestione ambientale del territorio e quindi anche per l ripopolamento di selvaggina.
«In realtà noi cacciatori – rimarca Chiocci – ci siamo un po’ stancati che lepri da allevamento vengano rilasciate nel territorio prima che siano analizzate al fine di evitare questa strage di animali, nonché lo spreco di soldi pubblici. Infatti se si facessero delle analisi a campione su un gruppo di animali che si sta per immettere sul territorio si verrebbe a sapere come sono stati allevati, se sono stati somministrati loro degli antibiotici, se hanno bisogno di un periodo di tempo prima di essere lasciati completamente liberi, e così via».
29 marzo 2014
Fonte: Giornale dell’Umbria