Caccia e Fauna: Asti, convegno sul tema “Gestione faunistico venatoria in provincia di Asti”; contenimento di cinghiali e caprioli, “Sistema vecchio, ecco come cambiare”.
Decisamente interessanti gli interventi dei due esperti. Che ci hanno insegnato come recenti studi americani hanno dimostrato che un effetto decisamente positivo può essere offerto nella lotta contro i danni da Caprioli e cervi dall’uso di caseina idrolizzata. Mentre davvero inutili sembrano essere prodotti con un’azione più evocativa che pratica come l’urina di lupo. Che però alcuni commercianti con pochi scrupoli ancora propongono. “Abbiamo cercato – ha spiegato Paolo Guercio – di focalizzare l’attenzione su esperienze di altri territori, per introdurre elementi di innovazione nella gestione della fauna selvatica e creare le condizioni di un equilibrio faunistico compatibile con le attività agricole e antropiche”.
Laura Cavallero tecnico della Provincia di Asti ha illustrato con dovizia di particolari il piano di contenimento della specie Cinghiale nell’Astigiano. Piano di contenimento che però, nonostante il notevolissimo impiego di risorse e uomini non sembra, per stessa ammissione della Provincia aver dato i risultati sperati. Nonostante il numero di catture sia superiore a quanto previsto. Perché gli animali e la natura fanno sempre fatica ad adattarsi ai piani che siano triennali o quinquennali. Intanto le somme liquidate agli agricoltori sono in discesa. Sono infatti passate dai centosettanta mila euro di due anni fa a poco più di centocinquanta mila euro dello scorso anno.
Forse anche questo un sintomo della spending review sempre più forte o del fatto che gli agricoltori ormai in alcune zone hanno definitivamente rinunciato a coltivare. Qualche sorriso, nell’era di internet ha infine suscitato nella platea l’obbligo di comunicazione tramite fax di tutti gli interventi di cattura ma si sa la burocrazia deve fare il suo corso e quindi è all’orizzonte un “Albo degli operatori faunistici” con tanto di abilitazione e corso di formazione. Albo che dovrebbe essere la novità del prossimo piano. Hanno chiuso i lavori due interessanti tesi di laurea. Le dottoresse Laura Comparato e Martina Tessarin, esperte in biologia dell’ambiente, hanno infatti parlato di starna e pernice rossa in ambito provinciale.
( 17 luglio 2014 )
Fonte: LaNUovaProvincia