Caccia e Fauna: Aosta, l’incontro tra Cofruits e ambientalisti sul problema della Ghiandaie che distruggono i frutteti, soprattutto alberi di mele, non ha dato gli esiti sperati.
Fumata nera per il primo degli incontri promossi dalla Cofruits, di Saint Pierre, con le associazioni ambientaliste, i cacciatori, gli agricoltori e la regione per trovare soluzioni efficaci al problema delle ghiandaie, volatili che distruggono i frutteti, e non solo. Il “tavolo” ha permesso di analizzare una realtà condivisa da tutti, senza, tuttavia, presentare alternative ai sistemi già adottati dalla direzione della Società Cooperativa, peraltro privi riscontro. Rimane, quindi, valida, fino al 2013, la caccia di controllo realizzata da cacciatori formati e Corpo Forestale.
“Eravamo quasi certi che saremmo usciti da questo confronto con la sola certezza di collaborare per arrivare all’obiettivo prioritario. Proteggere i meleti, nel rispetto della fauna”. Affermazioni di Nedo Gerbelle, amministratore della Cofruits, soddisfatto di poter definire “cordiale” il colloquio. “Abbiamo illustrato le varie tipologie di deterrenti messi in atto per evitare la devastazione dei campi coltivati a frutta – riprende -. Abbiamo anche dimostrato la loro totale inefficacia”. Gerbelle ricorda i danni arrecati agli agricoltori: “Il raccolto 2012 si distingue per una riduzione del trenta per cento. Ricordo che molte giovani coppie traggono dall’attività agricola la loro unica fonte di guadagno”.
Da parte sua Legambiente ha ribadito l’inutilità e la barbarie degli abbattimenti di massa delle ghiandaie, ma non ha illustrato possibilità innovative di contenimento della specie. “L’introduzione della caccia di selezione – hanno detto i rappresentanti del Comitato per la gestione venatoria – ha annullato l’abbattimento di questa specie di volatili, originando un aumento rilevante della popolazione”.
La disponibilità della regione è stata ribadita nel “faccia a faccia”. “La caccia di controllo – conferma Paolo Oreiller, dirigente dell’assessorato all’Agricoltura – è stata approvata dall’Istituto Superiore Protezione Ricerca Ambientale, di Bologna. Nel 2013, dopo aver constatato la situazione, vedremo se e come continuare questa tipologia di prelievi”.
Non nasconde il disappunto nei confronti di Legambiente: “Contesta il controllo, ma non suggerisce alternative. Se è vero che gli abbattimenti programmati non risolvono il problema, è altrettanto certo che contribuiscono, in maniera notevole, a contenere i danni. Ad oggi, – sottolinea Oreiller – non possiamo avvalerci di altre metodologie di contrasto alle “incursioni” delle ghiandaie”. Anticipa l’impegno della regione: “Se ci verranno presentati sistemi più funzionali dei precedenti saremo ben lieti di stoppare la caccia di controllo”, conclude.
14 ottobre 2012
Fonte: AostaOggi