Caccia e Fauna: ANUU Migratoristi, uno studio sulle malformazioni fisiche negli uccelli selvatici, nella maggior parte dei casi non debilitanti.
A chi vive a contatto con la natura può capitare di osservare uccelli feriti o con gravi malformazioni e, a volte, ci si chiede: “Ma come fanno a sopravvivere? Queste infermità impediscono agli uccelli di alimentarsi o scappare?” Diversi studiosi hanno riportato casi di individui con gravi malformazioni che, nonostante il loro handicap, riescono ad alimentarsi e a fuggire. Grazie, poi, ai fotografi naturalisti si è avuta l’opportunità di testimoniare la forza straordinaria di questi uccelli. Alcuni individui possiedono una crescita abnorme di alcune parti del corpo, lesioni deturpanti sui tarsi, sulle zampe, tra le ali o sulla testa. Alcuni biologi hanno osservato alcuni Piccioni domestici con lesioni importanti, Poiane con lesioni agli occhi o fringillidi feriti con parte della mandibola superiore mancante. Tutti gli uccelli, nonostante gli handicap, manifestavano buona salute. Molti ornitologi sono d’accordo nell’affermare che una zampa rotta o deformata possa avere un impatto relativo sulla salute di un uccello, anche se non possono confermare quanto i maschi di ogni specie, con lesioni o malformazioni, abbiano successo riproduttivo.
La crescita smisurata del becco sembra avere poco effetto sulla vita sociale degli uccelli. Ma come fanno gli uccelli a sopravvivere? Ad esempio, nel numero 34 della rivista AFRING News, i biologi Van Stuyvenberg (2005) e Franke (2005) hanno descritto casi di uccelli con ferite gravi che erano riusciti a fuggire appena allarmati. Il primo autore ha osservato una Poiana codarossa africana (Buteo rufofuscus) cieca che è riuscita a volare e cacciare senza problemi.
Il secondo autore ha discusso il caso di un Barbuto dal collare (Lybius torquatus), che era apparentemente ferito e con la maggior parte della sua mascella inferiore mancante, ma ben adattato alla vita naturale. Alcuni individui, per colpa di quest’ultimo problema, non sono in grado di trattenere la saliva che col tempo causa una necrosi alla base del becco. Inoltre la loro mandibola superiore si usura talmente da perdere anche la classica forma appuntita. Nonostante l’usura significativa sopravvivono e riescono a riprodursi. Eppure per questi individui è molto difficile nutrirsi.
Le qualità soggettive di questi uccelli, date dalla volontà e dalla determinazione, e aiutate dalla costituzione fisica, potrebbero essere importanti per spiegare la loro sopravvivenza. Una tesi interessante che va ad arricchire le piccole risposte ottenute sino ad oggi su come riescano a sopravvivere gli individui colpiti dalla sventura di essere nati con una malformazione.
4 dicembre 2013
ANUU Migratoristi