Caccia e Cani: Salerno, un cacciatore perde la sua cagnetta durante una battuta di caccia ma dopo sei anni Gemma ritorna a casa.
Porta il suo cane in montagna per una battuta di caccia, ma la bestiola si smarrisce facendo perdere le proprie tracce. A distanza di sei anni, però, il cacciatore ritrova il suo cane che gli viene restituito da un canile grazie al microchip di cui era dotato la stessa bestiola. Sembra un fatto inverosimile o destinato alla scenografia di un film. È, invece, la storia a lieto fine che ha visto protagonisti Carmine D’Amico ed il suo fedele cane da caccia, di nome Gemma.
Il tutto inizia nel 2007. Carmine D’Amico, originario di San Pietro al Tanagro, esce con il suo cane per la solita battuta di caccia su una delle montagne del Vallo di Diano. Nel corso della battuta il suo cane Gemma si smarrisce. Il cacciatore, aiutato anche dai suoi amici, cerca per ore, ma inutilmente, la sua Gemma. D’Amico non si rassegna e per giorni spera che il suo cane, ritrovando il senso dell’orientamento, riesca a rientrare da solo a casa.Ma ciò non accade per sei anni.
Nei giorni scorsi, il cacciatore di San Pietro al Tanagro è stato contattato dal servizio veterinario dell’ASL Salerno invitandolo a recarsi presso un canile di Cava de Tirreni per ritirare il suo cane. «In un primo momento pensavo che fosse uno scherzo, poi ho capito che era tutto vero», dichiara D’Amico. In pratica Gemma era stata ritrovata a Vietri sul Mare da una signora del posto la quale, impietosita dalla cagnolina che girovagava per strada, se ne è presa cura portandola presso un canile cavese. Qui i responsabili della struttura si sono accorti che Gemma era dotata di un microchip e, proprio grazie ad esso, sono riusciti a risalire all’identità del suo padrone.
«Appena ho potuto riaccarezzarla – continua Carmine D’Amico – ho provato un’emozione incredibile. Anche lei mi ha riconosciuto immediatamente. Mi è saltata addosso con le sue zampe così come faceva quando era contenta prima di ogni battuta di caccia».
10 giugno 2013
Fonte: Leggo