Caccia e Cacciatori: animalisti si dilettano a giocare con i morti gonfiando gli incidenti di caccia nella stagione appena conclusa.
LEGA ABOLIZIONE CACCIA – Il report “Di Caccia Si Muore” della Lega Abolizione Caccia è reperibile online ed è aggiornato di giorno in giorno. Qualsiasi persona può andare sul sito e verificare che la quota di 56 morti “di caccia” è in realtà gonfiata colpevolmente con malori, infarti e scivolate accidentali. Ovvero cause del tutto estranee all’attività venatoria in quanto tale. Non ci sono scuse per chi diffonde questi dati senza specificare, visto l’errore di metodo teso semplicemente a creare allarme sociale.
ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA CACCIA – L’AVC ha acquisito la consapevolezza che infarti e cadute non sono incidenti di caccia, tuttavia utilizza altri artifici – questa volta linguistici – per gonfiare le cifre del rapporto finale tenuto segreto fino alla diffusione agli inizi di febbraio. Parla di “vittime” senza specificare se morti o feriti, dando perciò numeri elevatissimi, per armi da caccia distinguendo in teoria tra quelle di “ambito venatorio” e “ambito extravenatorio” (?). Il nesso tra le due è l’arma, ma il presupposto per cui il numero complessivo rientra nella pericolosità dell’attività venatoria sfugge totalmente. Quest’anno poi la nebulosità dei dati, soprattutto l’utilizzo del termine “vittime” intese come feriti e morti, ha causato una storpiatura nel titolo di una notizia che tutto sommato non può essere imputato solo alla testata. Se l’AVC deciderà in futuro di distribuire dati più precisi, usando termini chiari come morti e feriti ed evitando di inserire incidenti che con la caccia in senso stretto non c’entrano, non dovrà ricorrere a frettolose smentite e precisazioni.
“Il mondo venatorio è da anni alla ricerca della massima sicurezza – concludono dal CNCN – e i miglioramenti, chiari e documentati, sono sotto gli occhi di qualsiasi cittadino privo di preclusioni ideologiche. Evitare incidenti a caccia è un obiettivo che interessa prima di tutto i cacciatori, come è evidente, i quali anche per questo ritengono sempre più inopportuni i continui attacchi di chi con i morti ci gioca per fare notizia”.
1 febbraio 2014
Fonte: LDDC