La sezione regionale dell’Abruzzo della COPAGRI (Confederazione Produttori Agricoli) ha commentato la caccia di selezione al cinghiale tramite il proprio presidente Camillo D’Amico. Oltre a ricordare la partecipazione ai tavoli istituzionali e la formulazione di proposte dopo confronti importanti con cacciatori, agricoltori e ambientalisti, l’associazione ha sottolineato come la revisione del piano faunistico regionale sia una opportunità da cogliere al volo.
Si tratta infatti di un momento utile per definire un nuovo futuro venatorio, rispetto dell’ambiente, e in cui gli interessidel mondo agricolo siano presi in debita considerazione. COPAGRI Abruzzo pretende azioni e interventi concreti per ridurre realmente il numero di cinghiali nella regione. Gli Ambiti Territoriali di Caccia sono stati invitati ad avviare l’autorizzata caccia di selezione, mentre la Regione Abruzzo dovrebbe aumentare il numero massimo di capi da abbattere.
Un esempio emblematico è quello del Vastese, in cui la quota è stata fissata ad appena 300 unità quando invece la popolazione è molto più numerosa. I danni degli ungulati sono un problema cronico e ben conosciuto, di consguenza i dati necessitano di una revisione urgente. Infine, COPAGRI ha chiesto alla Regione la creazione della filiera produttiva del cinghiale per dar vita a una occupazione stabile e duratura.