Parte da Reggio Calabria la proposta legislativa in materia di caccia volto al superamento delle lacune e dei ritardi dell’attuale legislazione regionale nonché all’ampliamento del periodo di attività venatoria.
A seguito delle ultime proteste dei cacciatori calabresi e delle Associazioni Venatorie nei confronti dell’assessore regionale Michele Trematerra per le restrizioni contenute nell’approvato Calendario Venatorio, il segretario del Consiglio regionale Giovanni Nucera ed il consigliere regionale del gruppo Misto, Pasquale Tripodi, promuovono la nuova normativa finalizzata a dare una precisa risposta all’esigenza di disciplinare l’attività’ cinofilo-venatoria, attualmente a tutti gli effetti escluse dagli ATC, pur rimanendo nell’ambito del Piano faunistico regionale.
L’intento di questa proposta di legge, dopo quindi anni dall’approvazione della Legge regionale n.9 del 1996, è quello di un dare un preciso riordino dell’esercizio dell’attività venatoria in Calabria, nel pieno rispetto del Piano Faunistico Regionale, del conseguente calendario venatorio in modo da dare il giusto impulso alle attività economiche che ruotano intorno all’esercizio della caccia altrimenti penalizzate.
Infatti il nuovo progetto legislativo, regolamentando il periodo venatorio e le specie cacciabili, diviene uno strumento di tutela e difesa delle stesse specie ed allo stesso tempo incontra le legittime esigenze dei cacciatori che avrebbero la possibilità di praticare per un periodo di tempo più ampio un’attività che presenta un forte legame con il territorio, con la natura e con le antiche tradizioni regionali.
Previsti dalla nuova normativa i limiti massimi di prelievo per le varie specie e i divieti all’esercizio dell’attività venatoria nonché l’applicazione delle conseguenti sanzioni in caso di inosservanza degli stessi. Nello specifico la proposta di legge si compone di quattordici articoli e prevede l’inizio della stagione venatoria a partire dalla terza domenica di settembre di ogni anno per un periodo che avrà termine il 31 gennaio dell’anno successivo. In tale periodo di l’attività potrà essere svolta in tre giornate fisse, giovedì, sabato e domenica, per la caccia al cinghiale, alla volpe e alla lepre, ed è ammesso l’utilizzo di apparati di comunicazione ricetrasmittente ai fini della sicurezza. Altro contenuto del nuovo progetto normativo è la possibilità di cacciare gli anatidi mediante appostamento temporaneo anche sulla battigia costiera ovviamente nel rispetto delle distanze previste per le reti ferroviarie, caseggiati ed appostamenti fissi. Prevista la caccia alla beccaccia dalle 7 alle 16 nel periodo che va dal 16 ottobre al penultimo giovedì di gennaio mentre per il beccaccino il periodo di cacciabilità ha termine il 31 gennaio.
Non poteva mancare nella nuova proposta legislativa una deroga per la caccia alla tortora in preapertura rispetto all’inizio della stagione venatoria, ovvero dal primo settembre al sabato precedente la terza domenica di settembre; per quanto riguarda la quaglia invece la preapertura è prevista per il sabato precedente la seconda domenica di settembre fino al sabato precedente la terza domenica di settembre; dal primo giovedì di settembre fino alla prima domenica di settembre si potrà invece cacciare il colombaccio. Previsti dai due promotori un ampliamento e una precisa regolamentazione sia della possibilità di mobilitazione regionale dei cacciatori soprattutto per la migratoria che delle modalità di allenamento dei cani da ferma, cerca e seguita.
Naturalmente restano invariati gli obblighi e i divieti derivanti dalla normativa nazionali e comunitaria in merito alle specie protette, zone di protezione speciale, zone boschive colpite da incendi, luoghi prevalentemente ricoperti da neve, aree di ripopolamento e cattura nonché il divieto di utilizzare di pallini di piombo in prossimità di zone umide.
Si attendono nei prossimi giorni gli sviluppi di questa iniziativa tutta calabrese che vedrà una sicura adesione e partecipazione delle associazioni venatorie.