Caccia al Cinghiale: Coldiretti, “La nuova legge sulla caccia e’ stata svenduta dalla politica alle lobby dei cacciatori e delle squadre che abbattono i cinghiali, alla faccia delle migliaia di agricoltori che subiscono ogni anno danni per oltre due milioni di euro a causa degli animali selvatici”.
Ancona, 16 giugno 2011 – E’ la denuncia della Coldiretti Marche alla vigilia della discussione della proposta di legge che ridefinisce l’attivita’ venatoria e che sara’ in discussione domani al Comitato delle autonomie locali, prima di arrivare in consiglio regionale.
“A questo punto non siamo disposti a tirarci indietro – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi – e inizieremo dal chiedere alle autorita’ preposte di fare piena luce su dove vada a finire la carne dei cinghiai abbattuti”.
L’obiettivo dell’associazione degli agricoltori e’ di “mettere in trasparenza il settore del commercio della carne di cinghiale e dare le necessarie garanzie sanitarie al cittadino consumatore, soprattutto in un periodo in cui sono tornati a moltiplicarsi gli allarmi sanitari”.
Secondo la Coldiretti regionale, invece, “per dare una svolta alla nuova legge” chiede, tra l’altro, “una serie di provvedimenti di emergenza, a cominciare dalla patente di caccia a punti con divieto per le squadre di cinghialai di occupare la stessa zona per piu’ di una stagione e di cacciare nelle zone dove la presenza dei cinghiali non e’ significativa”.
Inoltre, l’associazione chiede che sia possibile per gli agricoltori provvisti di licenza “cacciare i selvatici sul proprio terreno” e il commissariamento delle Province da parte della Regione Marche se il controllo degli animali non viene effettuato.
Fonte: AGI