La Provincia di Cuneo accoglie le richieste del Parco del Po ed inserisce l’area di Staffarda di Revello tra le oasi di protezione faunistica.
Su relazione dell’assessore Isaia, la Giunta provinciale ha fatto propri i timori espressi dal presidente del Parco del Po, Silvano Dovetta: l’area rimane “oasi di protezione faunistica”. Nell’ambito di un provvedimento finalizzato alla modifica di alcune zone di ripopolamento e cattura ed oasi del Piano Faunistico Venatorio, la Giunta Provinciale ha deciso nelle scorse settimane – su relazione del dell’assessore alla caccia ed alla pesca Stefano Isaia – di confermare i 1.151 ettari di terreno della frazione Staffarda di Revello quali “oasi di protezione” e quindi vietati alla caccia.
Si tratta di una decisione che accoglie in toto la richiesta “urgente ed indifferibile” inoltrata il mese scorso – tramite un decreto presidenziale a firma del proprio presidente Silvano Dovetta – dal Parco del Po. Dopo la revoca – da parte della Direzione Agricoltura Settore Tutela e Gestione della Fauna Selvatica della Regione Piemonte – della concessione di “Azienda Agri Turistico-Venatoria Staffarda” all’interno della quale era possibile esercitare l’attività di addestramento e allenamento dei cani da caccia, con facoltà di sparo, su fauna selvatica di allevamento appartenente alle specie fagiano, starna, quaglia e germano reale, sugli stessi terreni la Provincia aveva già istituito una prima “oasi di protezione”.
L’entrata in vigore della Legge Regionale 19/2009 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità: ndr), aveva poi escluso l’area di Staffarda dall’elenco delle Aree Protette Regionali e catalogata come semplice Area contigua.
Con il suo “decreto presidenziale” Dovetta aveva paventato il rischio – qualora la zona non fosse stata confermata “off limits” alle doppietta – di una presenza indiscriminata di cacciatori sul territorio tale da limitare “la possibilità di fruizione dei boschi da parte di scuole e turisti in visita all’omonima Abbazia”.
Di lì la richiesta, inviata al Settore Politiche Agricole Parchi e Foreste della Provincia di Cuneo, di mantenere lo “stato attuale di divieto di caccia e di oasi faunistica di protezione” per tutta l’area di Staffarda. Timori e richieste che la Giunta della presidente Gancia ha fatto proprie: niente caccia a Staffarda.
Sempre in tema venatorio la Giunta – in Valle Po ha unito le confinanti “zone di ripopolamento e cattura” (ZRC) dell’Infernotto e di Ostana in un’unica e più grande (1.542 ettari) area, che prenderà il nome di “ZRC Castel Ondino”, mentre – in Valle Varaita” ha revocato le ZRC “Ciarinuso-Pategun”, “Rore” e “Monforte” ed istituito quelle di “Agnello” e del “Colle del prete”.
Fonte: TargatoCN