La conclusione ufficiale della quattordicesima edizione di “Caccia in cucina” è stata un autentico successo. Come è stato evidenziato dalla delegazione provinciale di Brescia dell’ANUUMIgratoristi, associazione che ha curato l’organizzazione del pranzo di domenica scorsa, è stata realizzata una magnifica riunione conviviale presso il ristorante “Aquila d’Oro” di Ospitaletto. La chiusura dei sette giorni gastronomico-venatori che si ripete puntualmente ogni anno non poteva essere più felice ed è stato possibile far incontrare nel migliore dei modi la società civile e l’intero mondo della caccia. L’associazione ha voluto anche ricordare le perplessità del 2004, anno della prima edizione di questo evento, quando ci fu la proposta insieme alla delegazione italiana del CIC (il Consiglio Internazionale della Caccia e della Salvaguardia della Fauna) e l’occasione sembrava destinata a durare soltanto dodici mesi.
Il fatto che se ne parli ancora in termini così entusiastici e che siano passati ben dodici anni da quel momento conferma la bontà dell’intuizione. Gli incontri si sono moltiplicati e il bilancio è stato proficuo, soprattutto se si guarda all’offerta di carne di selvaggina nei vari menù preparati appositamente dagli chef stellati e non solo. Il team organizzatore della provincia lombarda e di quella veneta hanno espresso piena soddisfazione per i risultati raggiunti in questo 2016: come si può leggere nella nota ufficiale dell’ANUU, è stato interpretato in modo positivo il messaggio ormai acquisito sul territorio e nelle riviste venatorie e gastronomiche.
“Caccia in cucina” ha comunque una programmazione molto particolare e questo pranzo conclusivo è stato organizzato una settimana dopo l’ultimo giorno previsto dal programma (il 28 febbraio scorso per la precisione). In effetti, molte province della Lombardia hanno deciso di inserire altre date interessanti in calendario, come avvenuto anche nelle edizioni passate. L’inaugurazione risale al 22 febbraio scorso, quando la Società del Giardino di Milano ha ospitato un buffet ricco e variegato, con salumi e formaggi lombardi, patè e marbrè di selvaggina e tanti altri piatti molto freschi e di qualità.
L’adesione di locali e ristoranti è stata convinta: il fatto che siano presenti agriturismi e trattorie permette di beneficiare ancora di alcuni appuntamenti, visto che il programma è definito fino al prossimo 20 marzo. Il punto di riferimento per avere maggiori dettagli e l’ASCOM (Associazione Esercenti e Commercianti della Provincia di Bergamo), con 26 ristoranti bergamaschi che hanno aderito. In particolare, tra le ricette più interessanti figurano le trofiette alla lepre tartufate , i cosciotti di cervo al Valcalepio, il capriolo in salmì, le farfalle al ragù di lepre e il filetto di cervo al vino rosso.