Il Vicepresidente Nazionale di Federcaccia, Andrea BUCONI, auspica un connubbio tra caccia e scienza come unico mezzo per poter sfidare il “cosiddetto Ambientalisrmo sul terreno delle ricerca”.
Forte è l’impegno di Federcaccia per rinnovare se stessa e dare certezze per il futuro dell’ars venandi.Innanzitutto dobbiamo mettere in essere tutte quelle azioni tese a valorizzare la cultura della ruralità, senza la quale non potrà esserci futuro per la caccia, la cinofilia e tutto il mondo connesso.
Soprattutto non dobbiamo cedere ai continui tentativi di volerci a tutti i costi riportare in un mondo di scontri ideologici e strumentali, tra i favorevoli ed i contrari all’attività venatoria. Paradossalmente, anche se dovessero prevalere i favorevoli, sarebbe una vittoria passeggera se non accompagnata da una forte consapevolezza circa i valori positivi, e la sostenibilità ambientale, della nostra passione.
La certezza di un futuro positivo potrà venire solo da una caccia gestita, praticata secondo criteri di buona tecnica e buona scienza, soprattutto di buona etica.Federcaccia vuole lanciare la sfida al mondo ambientalista sul terreno della ricerca e delle buone pratiche; soprattutto, Federcaccia contesta al cosiddetto ambientalismo la pretesa di voler essere esclusivista della tutela ambientale.
I dati scientifici ci dicono che un grande numero di specie cacciabili sono in incremento, e le altre in buono stato di conservazione: ciò è la prova provata che non la caccia, bensì altri fattori incidono negativamente sulla conservazione delle specie.
Nel mondo evoluto, nella cosiddetta civiltà del benessere, la natura non è più in grado di tenersi in equilibrio da sola: occorre l’intervento gestionale dell’uomo che studia, rileva, elabora, vive l’ambiente, ne coglie compatibilmente i frutti. In altre parole, occorre l’uomo che vive nella natura e la gestisce: ciò è un identikit che calza a pennello al cacciatore!
Basta osservare i cosiddetti territori protetti, dove c’è la tabella di divieto e non c’è gestione: diminuisce la biodiversità e le specie opportuniste, quelle più in alto nella catena alimentare, i predatori prendono il sopravvento sulle altre. Lasciare che ciò avvenga non è rispettare e tutelare l’ambiente.
E’ inoltre intollerabile assistere ad una continua manipolazione dei dati sulle consistenze numeriche delle specie, ad un continuo balletto interpretativo delle norme europee da parte di associazioni ambientaliste ed anche di qualche istituzione, talvolta anche dell’Ispra, che dovrebbe disporre dei dati necessari ad una corretta gestione e che invece spesso non li ha.Perché dovremmo continuare a discutere su numeri forniti dalle associazioni ambientaliste?
A questi problemi Federcaccia ha inteso rispondere costituendo l’Ufficio Nazionale Avifauna Migratoria e Stanziale, con articolazioni regionali, per studiare le popolazione dei selvatici e approfondire una corretta gestione delle norme, per elaborare progetti e proposte per una caccia sostenibile.
Il progetto Overland di tracciatura della migrazione delle beccacce tramite Gps è uno dei tanti in cantiere, insieme a quello sui turdidi e sulle allodole. Appena avremo monitorato un adeguato numero di beccacce potremo dimostrare che migrano a fine febbraio-marzo e non a gennaio, quindi non ci saranno più argomenti per tutti quelli che sostengono la chiusura della caccia a questa specie i primi di gennaio.
Dobbiamo essere puntuali nel compilare il tesserino venatorio, perché dall’analisi di questo strumento si possono rilevare dati importantissimi circa la consistenza delle specie ed i periodi di maggior presenza: anche con queste informazioni si sconfiggono gli anticaccia, e non certo con le invettive gridate al bar!
L’Ufficio Avifauna Migratoria è altresì fortemente impegnato a raccogliere dati ed elaborare proposte normative per una corretta applicazione delle deroghe per il prelievo dello storno e del fringuello. E’ questa una pratica consentita dalle norme europee e nazionali, ma agli enti ed istituti preposti mancano i dati per poterle applicare e spesso fanno poco o nulla per ottenerli.Pari impegno l’Ufficio Avifauna lo sta profondendo per la fauna stanziale quali lepre, fagiano e ungulati.
Il mondo venatorio nutre grandi aspettative nella collaborazione con gli Osservatori faunistici regionali e nel lavoro della Conferenza Stato-Regioni.Queste attività Federcaccia le vuole svolgere unitamente a tutte le altre associazioni venatorie, e lo sta svolgendo, perché lo sforzo deve essere corale.Per queste attività di ricerca, indispensabili per dare un futuro alla caccia, occorrono disponibilità di cacciatori, tecnici, professionisti e molte risorse finanziarie: la ricerca costa, ma rende!
Ecco perché conviene investire in censimenti e studi, invece che in coltellini e cappellini!La caccia si sostiene e si difende se ci si occupa di tutte le specie cacciabili e selvatiche: le cacce vanno tutte difese, i cacciatori vanno tutti rispettati ma prima si devono rispettare tra di loro.Lo spettacolo cui stiamo assistendo in Umbria, circa le aspre polemiche sul calendario venatorio, è quantomeno indecoroso e quanto di più dannoso si possa fare contro la caccia. Il clima che si è generato è l’esatto contrario di quello necessario ad una serena, sicura e proficua stagione venatoria.
Questa situazione ha dei responsabili, le ragioni ed i torti non stanno da una parte sola: i danni che ne deriveranno ricadranno sui cacciatori, sull’associazionismo venatorio, sul rapporto con gli agricoltori, sulle istituzioni.Nessuna parte ha da guadagnare da questa situazione. Ed allora occorre uno scatto di reni, una forte ripresa di iniziativa da parte delle associazioni e delle istituzioni per riportare unità e armonia nella caccia.
Occorre un nuovo progetto per la caccia, che non tenga conto delle pressioni e delle contingenze del momento, bensì dei suoi elementi strategici, delle vocazioni territoriali, del contesto interregionale, nazionale ed europeo; soprattutto che tenga conto della biologia della fauna selvatica e di ciò che è meglio per una corretta gestione ed un prelievo sostenibile.Sono ottimista, ce la faremo: anche gli errori sono utili, purché non si ripetano! In bocca al lupo!
Massimo Buconi
Vicepresidente Nazionale Federcaccia
Federcaccia