Cartucce senza piombo: La questione dei rischi legati all’uso delle cartucce in piombo è ancora molto dibattuta. Anzi, sta dando vita ad un’ annosa e quasi irrisolvibile presa di posizione tra gli ambientalisti e cacciatori.
Non sappiamo a cosa porterà questa infinita querelle. Naturalmente si spera che non porti al divieto assoluto di praticare l’attività venatoria. Per ora, infatti, le munizioni al piombo sono vietate in tutte quelle condizioni che rientrano nella tutela della fauna acquatica migratoria, come previsto dall’accordo Aewa sottoscritto anche dall’Italia nel 1996 e recepito nel 2006. Il Decreto 17 ottobre 2007 del Ministero dell’Ambiente ha poi stabilito che il divieto vale nelle zone speciali di conservazione (ZSC) e nelle zone di protezione speciale (ZPS), ovvero le cosiddette zone umide ( fiumi, laghi, stagni, acquitrini non bonificati, zone marittime di caccia, ecc.). Fin qui il quadro della normativa nazionale.
Per il resto, il divieto all’uso delle munizioni in piombo viene disciplinato, sempre secondo autorizzazione normativa, dalle Regioni e dalle Province autonome, che con apposite delibere possono decidere di vietare l’uso delle munizioni in piombo.
Questi divieti, come quelli recenti per la caccia al cinghiale, riaccendono quasi sempre le polemiche tra gli ambientalisti ed i cacciatori e sfociano altrettanto spesso in ricorsi al TAR.
Ma immaginiamo per un momento che le munizioni al piombo vengano davvero proibite e per qualsiasi tipo di caccia. Quale munizionamento sarebbe degno di sostituirle?
A questa eventualità, purtroppo, bisogna pur pensare, anche perché, prima o poi, dalle guerre ideologiche si esce o vincenti o sconfitti. In caso di sconfitta non rimarrebbe altro da fare che scegliere munizioni costruite con leghe diverse dal piombo, sul cui potere inquinante si è certi, ma non solo di quello relativo alle cartucce ( dove la quantità di pallini in piombo è enormemente diminuita negli ultimi anni), ma anche delle polveri sottili emesse dai carburanti ( i cui danni, per la salute umana, sono stati ben peggiori). Il danno accertato del piombo contenuto nelle cartucce è legato all’ingestione dei pallini da parte della fauna acquatica, che scambia i residui del fondale per granaglie. Gli animali che ingeriscono questi residui sviluppano fenomeni di saturnismo, patologia trasmissibile anche agli uomini che si nutrono di carni contaminate.
Dunque, prima o poi c’è da temere che “ l’era del piombo” venga definitivamente superata. In tal caso non bisognerà rinunciare alla pratica della caccia, ma solo ricorrere a munizioni alternative e a fucili che siano in grado di supportarle. Dopo l’emanazione di normative internazionali legate al divieto delle munizioni in piombo, le fabbriche di armi e munizioni si sono già attivate per produrre ed immettere in commercio cartucce da caccia fatte con materiali alternativi. I principali metalli alternativi al piombo sono l’acciaio, il bismuto, lo zinco e il tungsteno. Esistono anche cartucce speciali realizzate in resina.
Iniziamo dall’acciaio. Questo materiale è in realtà una lega di ferro detta anche “ferro dolce”. Di colore argenteo , l’acciaio è indeformabile, ma ha un peso specifico inferiore al piombo e per ottenere la resa balistica di quest’ultimo è necessario aumentare il diametro della palla. L’aumento del diametro rallenta la velocità del proiettile e non consente di sparare a lunghe distanze.
Le cartucce con bismuto, invece, hanno la stessa resa balistica e le stesse caratteristiche del piombo. Il bismuto può a volte contenere una lega con stagno e consente performance venatorie perfette come quelle con il piombo. In più, il bismuto non provoca danni alla canna o alla strozzatura ed è adatto a chi pratica la caccia con fucili di pregio e di piccolo calibro. L’unico svantaggio delle cartucce in lega di bismuto è che costano tantissimo, circa quattro volte di più di quelle in piombo. Con queste cartucce, ottime e performanti, la caccia rischierebbe di diventare “roba da ricchi”.
I pallini di zinco hanno la stessa resa balistica di quelli in acciaio e non causano deformazioni della canna o problemi di strozzatura. Sono, però, ancora più leggeri dell’acciaio e quindi adatti a tiri utili a brevi distanze. Il tungsteno è una lega più pesante del piombo e molto dura. Questo materiale costa molto più del bismuto e la sua pesantezza costringerebbe a limitare il numero di pallini rendendo inefficace anche la rosata che, per sua natura, richiede almeno un caricamento con un numero minimo di proiettili. Alcuni hanno suggerito persino di realizzare cartucce in platino e in oro. Il primo è un metallo molto usato per dispositivi industriali e medicali, mentre l’oro è visto prevalentemente come un metallo prezioso su cui investire.
Dal punto di vista tecnico c’è da dire che questi due metalli “preziosi” sono molto pesanti e creerebbero solo seri problemi di resa balistica e nel funzionamento del fucile. Con le cartucce in oro e platino si avrebbero gli stessi problemi del tungsteno: limitare il caricamento dei pallini per non creare un effetto di rinculo molto pericoloso. Con pochi pallini, però, la rosata sarebbe insufficiente e la pratica venatoria si tradurrebbe in un totale fallimento. Esistono anche cartucce in resina in cui viene inserita un polvere di tungsteno che le rende simili o addirittura identiche al piombo.
I pallini in resina si possono usare con qualsiasi tipo di fucile, perché non danno alcun tipo di problema. Alcune cartucce in resina sono arricchite da una lega di tungsteno ed acciaio che le rende, però, troppo pesanti e adatte solo a fucili con contenitore in plastica e in grado di superare una prova speciale. Attualmente, per la convenienza nel prezzo, si preferisce l’uso di cartucce in acciaio come alternativa a quelli in piombo.
Esistono due tipologie di cartucce in acciaio: ad alte prestazioni e ordinarie. Le cartucce ad alte prestazioni possono essere sparate solo con canne predisposte all’uso di pallini in ferro.
Queste canne hanno una punzonatura specifica (col simbolo del giglio di Francia) che ne attesta la conformità ottenuta con prove speciali. Le cartucce in acciaio ordinarie sono adatte a fucili di vecchia produzione. Questi fucili però non garantiscono delle buone rese balistiche e per evitare di sostituirli si può ricorrere alle cartucce in resina con polvere di tungsteno. Bisogna anche ricordare che i pallini in acciaio non causano deformazioni o danni nella canna perché sparati da una borra in plastica che impedisce il contatto con la stessa. I problemi sussistono, invece, nella strozzatura, che rischia di deformarsi a causa del diametro più grande delle cartucce e della loro indeformabilità.
I fucili di pregio vanno perciò acquistati con canne robuste. In alcuni calibri, i problemi nella strozzatura sono stati risolti ricorrendo a quella conica. Le moderne armi da caccia hanno risolto i problemi di strozzatura con la dotazione degli strozzatori intercambiabili da applicare alle classiche canne cilindriche. Come si può notare, le soluzioni per dire addio al piombo sono tantissime. Basta solo scegliere quelle giuste.
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Io rimarro’ sempre col mio adorato piombo!!!