Le Associazioni Venatorie ternane riunite chiedono spiegazioni alla Regione in merito al rifiuto della richiesta da parte della Porvincia di Terni di modificare il calendario venatorio anticipando al primo settembre la preapertura della stagione in modo da dare ai cacciatori la possibilità di organizzarsi per la mobilità venatoria con le province limitrofe come quella di Viterbo secondo il relativo accordo.
“Le Associazioni Venatorie Federcaccia, Liberacaccia, Anuu, Cpa, Enalcaccia, Italcaccia e Arcicaccia e si sono riunite a Terni mercoledì 24 agosto u.s., per prendere atto della situazione venutasi a creare dopo l’indisponibilità dimostrata dalla Regione dell’Umbria relativamente all’accoglimento della richiesta per la preapertura al 1/9/2011, inoltrata per tramite al Presidente Feliciano Polli e all’Assessore alla caccia Filippo Beco della Provincia di Terni.
A entrambi va il nostro ringraziamento per l’impegno e la serietà con cui hanno inoltrato e supportato la modifica al calendario venatorio, unitariamente richiesta, per consentire la piena applicabilità dell’accordo biennale per la mobilità venatoria con Viterbo.
Le stesse Associazioni venatorie, esprimendo grande disappunto, chiedono all’Assessore Regionale Cecchini quali sono state le ragioni per le quali si è messo in discussione l’omogeneità dei calendari venatori con le Regioni limitrofe faticosamente raggiunta, e che consentiva ai cacciatori di prevedere dove e come svolgere la loro attività venatoria; è sicuramente un fatto grave che ci riporta indietro di alcuni anni, negando ai cacciatori il rispetto dei propri diritti.
Non vorremmo che questa incongruente decisione sia il frutto di cattivi consigli di gruppi o singoli suggeritori, che hanno avuto la priorità a danno degli interessi generali del mondo venatorio umbro: Assessore Cecchini, è ancora sicura di aver scelto bene o forse era meglio trarre conclusioni diverse dalle quelle consulte “ondivaghe o generiche”, come Lei le ha definite?
Qualora dovesse permanere l’attuale atteggiamento contro la scelta di calendari omogenei con le Regioni limitrofe, chiediamo sin da ora la predisposizione di una normativa regionale che preveda autonomia alle Province per poter decidere sui tempi di caccia in rapporto alle altre confinanti, come già da tempo avviene in territori vicini.
Purtroppo per quest’anno questa incomprensibile decisione ha determinato che la Provincia di Viterbo, con uno scarno, quanto corretto, comunicato, ci fa sapere che unitamente agli Atc Vt1 e Vt2, ha assunto unilateralmente una deliberazione per procedere all’applicazione del loro Regolamento Regionale, per cui non potendo applicare l’accordo biennale tra Tr e Vt, non riuscirà a soddisfare tutte le richieste dei cacciatori umbri interessati.
Per quanto sopra, oltre alla mortificazione personale dei singoli, c’è anche una delusione generalizzata nei confronti di chi dovrebbe coniugare e fare sintesi dei nostri bisogni. Delusione che pone i cacciatori stessi e le Associazioni Venatorie in una situazione di grande difficoltà nella gestione di questo stato di cose.
Cogliamo l’occasione per informare che i cacciatori umbri, che hanno fatto richiesta di Residenza Venatoria a Viterbo e che non dovessero ricevere risposta entro i prossimi giorni, dovranno recarsi presso le proprie associazioni per regolarizzare il tesserino venatorio.
Forse Lei, Assessore, non si può rendere conto di cosa significa, in tre giorni lavorativi, far recuperare la Residenza Venatoria a chi non la può avere dove ne aveva fatto richiesta… Se lo faccia dire dai suoi consiglieri personali.
I cacciatori e le Associazioni Venatorie ternane ringraziano l’Assessore Cecchini per l’attenzione dimostrata nell’occasione e, se l’apertura della caccia voleva essere un giorno di festa in un “giorno di festa”, per circa 2000 ternani e 500 perugini (Todi, Foligno, Spoleto e Alta Valnerina) si è trasformata in giorni di mortificazione e inquietudine.”
Arcicaccia, Anuu, Cpa, Enalcaccia, Federcaccia, Italcaccia, Liberacaccia
Fonte: Comunicato Ufficiale FIDC del 26.08.2011