Caccia al Cinghiale: Le diverse scuole di pensiero e le opinioni che si hanno sull’efficacia delle cartucce da cinghiale, portano i cacciatori a prediligere marche diverse. L’intento di molti è quello di trovare la cartuccia perfetta. attraverso questo articolo cercheremo di fare un po’ di luce su questo argomento, che interessa molti cacciatore del Re della macchia.
Oltre alle già conosciute cartucce italiane per la caccia al cinghiale, dove spiccano le geniali Gualandi, le ottime Baschieri e Pellagri e le Fier della Maionchi, e di caricamenti americani e tedeschi, si sono aggiunti delle ottime palle francesi, spagnole ed anche inglesi, come le buone Eley Anglia.
I pesi variano dagli 11,83 grammi delle piccole Dolomiti’s Ball ai 40 e più grammi delle grosse palle Brenneke,Gualandi e Slugger Magnum.
Le velocità raggiunte da questi proiettili, ad eccezione di alcuni casi, molto spesso raggiungono e superano la velocità di 450 metri al secondo. Entro i fondamentali cinquanta metri, se ben indirizzate, queste cartucce sparate in zone vitali abbattono il “rapido della macchia” al primo colpo. Si sa che il cinghiale è un forte incassatore, ma questa fama se l’è guadagnata proprio contro i fucili a canna liscia, perché quando al “Re della macchia” gli viene puntato un calibro medio rigato, il discorso cambia e parecchio. La maggior parte dei cacciatori, si sono convinti ormai da anni che la canna rigata ha molteplici doti ed è più efficace contro il cinghiale.
Per la caccia in battuta le armi migliori sono nell’ordine: le carabine semi automatiche, gli express, i basculanti misti o due o più canne e le carabine con funzionamento a leva e a pompa. Le carabine semi auto, ad eccezione delle Heckler & Koch che hanno una chiusura a rulli, funzionano tutte con il classico sistema del recupero di gas e dell’otturatore rotante. Se trent’anni fa esistevano soltanto le Browning BAR, le Remington 742 Woodmaster, le Ruger Deerstalking e qualche raro esemplare di Winchester mod.100 e di Harrington & Richardson, alcuni anni dopo si sono aggiunte alla lista le meravigliose H. & K. 770 e 940, le Valmet Petra ed Hunter e la Voere 2295. Oggi sono scese in campo anche la Benelli con la sua Argo, la Verney e Carron, i nuovi modelli Browning Long e Short Trac, l’ultima H. & K. SLB ed una infinità di nuovi modelli provenienti dall’Est Europa spesso di derivazione militare.
Tutte le suddette armi vengono generalmente camerate in calibri che variano dal 243 Winchester al potentissimo 9,3 x 64 Brenneke, anche se è necessario ammettere che anche le carabine automatiche non sono esenti da alcuni difetti, il più importante purtroppo è lo scarso bilanciamento.
Molti cacciatori dimostrano una netta predilezione per le palle leggere e veloci, piuttosto che per quelle lente e pesanti. Uno dei principali motivi che hanno fatto diventare la canna rigata più usata rispetto a quella liscia, è proprio la velocità dei proiettili. Se viene usata una palla troppo dura, c’è il rischio che, attraversando tessuti molli senza incontrare ossa, provochi pochi danni, mentre invece se impiegheremo una palla marcatamente espansiva, specialmente sugli esemplari di grossa taglia, è possibile che non raggiunga alla perfezione le zone vitali. Fortunatamente esistono delle ottime “vie di mezzo”, cioè quelle palle ad espansione controllata come le Nosler Solid Base, le Scirocco, le Trophy Bonded Bear Claw, le RWS TIG, le Hornady SST, le Norma Oryx, TXP e Alaska e molte altre, che sembrano proprio concepite per questa bellissima caccia.
Una palla tipo Gualandi o Brenneke del peso di 28 gr sviluppa una velocità iniziale di 500 ms.
Con azzeramento a 70 metri, la traiettoria del proiettile sarà sopra la linea di mira di 3 cm a 50 metri, a 90 metri sarà al di sotto di essa di una diecina di cm, più che accettabili per una tale distanza, senza cannocchiale. Se invece l’arma viene azzerata a 35 metri, il proiettile a 75 metri si troverebbe più in basso del punto mirato di una diecina di cm che, a 100 metri, sarebbero diventati una ventina.
La palla Sauvestre, più leggera e più aerodinamica da parte sua, con velocità iniziale di 580 ms, può essere azzerata a 107 metri così che a 120 metri lo scarto rispetto alla linea di mira è di soli 5 cm. Se essa viene sparata con arma azzerata a 35 metri, lo scarto a 100 metri è di circa 10 cm e a 75 m di circa 5 cm.
Quindi con un fucile sovrapposto o semiautomatico a canna liscia, che non è stato azzerato opportunamente, si possono sparare slug con sufficiente precisione purché il bersaglio non si trovi oltre i 60 metri: ciò significa che queste armi vanno benissimo nella stragrande maggioranza delle situazioni che si presentano nella caccia in battuta.
Discorso diverso se invece di palle di peso inferiore ai 30 gr, si sparano cartucce magnum con palla di circa 40 gr. In questo caso si guadagna in energia iniziale, ma la traiettoria è più o meno la stessa.
Tutte le prove eseguite concordano nel ritenere praticamente equivalenti le palle Brenneke, Gualandi e Blondeau; le palle Solengo e quelle con sabot della Federal e Winchester sono risultate molto meno precise: a 50 metri rosata di 8-10 cm, contro i 4-5 cm delle precedenti. Da questo si evince che nel fucile a canna liscia il sabot è controproducente, salvo che nel caso della Sauvestre con impennatura a freccia.
Le palle per canne rigate disponibili sono: la palla Golden Slug della Brenneke che però è considerata da molti addetti ai lavori solo un ripiego, poiché è in piombo nudo, sia pure dorato, ha il profilo anteriore che è ben poco aerodinamico e non può quindi sfruttare i vantaggi della canna rigata. La palla Remington Copper Solid in lega di rame con sabot, la quale però non è la più adatta per essere sparata in canne lisce e non offre alcun vantaggio aerodinamico. Nessuna delle due è perciò in grado di offrire consistenti vantaggi rispetto al loro impiego nella canna liscia. Una recentissima produzione della Brenneke, però, sembra poter offrire qualche cosa di nuovo: si tratta della palla Super Sabot sottocalibrata (16 mm). La palla di 31,8 gr con sabot di ottone dovrebbe espandersi fino a 25 mm e, sparata con canna rigata, dovrebbe avere una rosata di 60 mm. a 100 metri. Unico neo il suo prezzo: 4 Euro ogni cartuccia.
Infine, riteniamo parlare anche delle Baby Magnum. La particolarità di queste cartucce è che esercitando pressioni non superiori a 740 bar; se caricate in bossoli da 70 mm, possono essere sparate anche da armi standard, mentre per quanto riguarda tutte le magnum con bossolo di, 76 occorrono fucili magnum. Le baby magnum potenziano la portata in media di 4 m, le magnum di 6 e le supermagnum di 9.
Con questo articolo, ci auguriamo di aver fatto chiarezza su questo delicato argomento. La caccia al Re della macchia è una delle più considerate tra i cacciatori ed una delle più complesse.
Trovare la cartuccia perfetta, connessa ad un buon fucile, è un’operazione ardua, ma non impossibile.
La cosa importante da tenere a mente, è che saranno fondamentali le sensazioni personali che si proveranno all’atto dello sparo: esiste la cartuccia perfetta per ogni cacciatore, ma non esisterà mai quella per tutti i cacciatori.