Cani da seguita amici dell’uomo, soprattutto di chi ha più bisogno di una mano, anzi di una zampa. Si è svolta domenica 31 agosto, a St. Barthelemy, una gara incruenta e a scopo benefico di cani da seguita su lepre, organizzata dalla ‘Unione segugisti Valle d’Aosta-UsVA’, sezione regionale della Società Italiana ProSegugio ‘L. Zacchetti’. In Valle da circa vent’anni sono organizzate tre prove annuali per razze da seguita, alle quali partecipano concorrenti da molte regioni italiane. “Quest’anno si é deciso di proporre una quarta data e di devolverne gli incassi in beneficenza – si legge in una nota dell’UsVA- per far sì che segugi e segugisti non fossero gli unici beneficiari della manifestazione. Considerato il lodevole operato dell’Associazione valdostana autismo, l’UsVA ha scelto questa Onlus come destinataria dell’offerta”.
Trentadue segugi appartenenti a diverse razze (segugi italiani, beagle-harrier, ariegeois, petit bleu de gascogne, lepraioli italiani,…), condotti dai loro appassionati proprietari, hanno sfoggiato le loro abilità venatorie sugli diversi territori di Saint-Barthelemy, cercando con sagacia, disciplina ed entusiasmo di sfidare le abilità naturali delle lepri autoctone, in modo peraltro del tutto incruento.
In queste verifiche zootecniche, per ottenere la qualifica, occorre completare le quattro distinte fasi che caratterizzano il lavoro dei segugi:
– la cerca: ossia la ricerca, normalmente su prati o pascoli, delle tracce odorose lasciate dai selvatici durante la notte, mentre si stavano alimentando;
– l’accostamento: in questa fase i segugi seguono la flebile traccia dell’animale (segnalandone gli sviluppi con la voce tipica della propria razza) seguendo l’intricato percorso da esso effettuato grazie al potente olfatto ed alla spiccata intelligenza tipica di questi cani;
– lo scovo: i segugi, dopo aver superato tutte le difficoltà delle prime due fasi, finalmente trovano il punto laddove la lepre si era nascosta alle prime luci dell’alba, esultando con un “grido” carico di entusiasmo. Talvolta riescono persino a vederne il balzo, ma nella maggior parte dei casi essa sarà già partita con qualche minuto di vantaggio, avvisata dal sopraggiungere delle voci canine.
– la seguita: a questo punto i cani inseguiranno (con la debita distanza dovuta alla superiore velocità della lepre) l’odore del selvatico in movimento, emettendo voci ritmate ed insistenti.
Ogni concorrente ha a disposizione 45 minuti per svolgere le quattro fasi. Occorre considerare che negli stessi territori i segugi incontrano non soltanto le tracce del selvatico prescelto (in questo caso la lepre), ma dovranno essere in grado di escludere le emanazioni di ogni altro animale selvatico (caprioli, cervi, cinghiali, ecc.).
Ecco i segugi particolarmente meritevoli di riconoscimento:- Brina, Beagle-Harrier di Giorgio Turato, prima (ed unica) classificata in categoria “singolo (batteria n.1),- Attila e Napoleone, Ariegeois di Florindo Di Matteo, primi (ed unici) classificati in categoria coppie (batteria n.2),- Arca, Moretta, Pippo, Desy e Lys, Segugi Italiani a pelo raso di Battista Donato e Pierluigi Ferrero, primi classificati della batteria n.3, in categoria mute,- Maya, Rampi, Perla, Onda e Nina, segugi italiani di Antonio Mana, primi classificati della batteria n.4, in categoria mute,- Jack, Birba, Spina e Viola, Segugi Italiani di Andrea Carlon, muta seconda classificata della batteria n.4,- Dora, Scila, Diana, Lila e Argo, segugi italiani di Franco Perotti, muta terza classificata della batteria n.4.
( 3 settembre 2014 )
Fonte: AostaCronaca