Caccia: Campania, il Sindacato Venatorio sulla sospensione della caccia relativamente alla giornata di preapertura critica fortemente il Wwf e la Regione annunciando “Andremo per vie legali”.
Solo due considerazioni.
La prima.
Ricorso Wwf alla mano, si legge, nero su bianco, che le benemerite sorelle ebbero un incontro, in data 19 luglio 2013 con le Istituzioni in cui elaborarono modifiche all’attuale Calendario Venatorio (già, del resto rigettato in più punti dall’ISPA) e dette modifiche andarono a far parte integrante del nuovo Calendario. Peccato però che non furono portate al vaglio del CTFVR come legge impone. Tutto in famiglia insomma dimenticando (forse) tutte le Associazioni ambientaliste che, facendo parte del CTFVR, e non invitate, le hanno attese al varco. Imperizia, imprudenza, negligenza??
La seconda.
Vogliamo parlare della tragi-commedia delle ultime 48 ore dall’inizio dell’attività venatoria? Sul sito www.campaniacaccia.it prima il silenzio assoluto, poi un comunicato dove si affermava che il TAR non aveva ottemperato alla notifica dell’ordinanza di sospensione e poi infine alle 19.20 di un venerdì uno scarno comunicato in cui “si prendeva atto”, miracolo, che il TAR aveva trasmesso tale notifica. Bene! Noi ci chiediamo: come è avvenuta la notifica, per quale mezzo, per quali mani, chi l’ha materialmente ricevuta, come mai alle 19.20 gli uffici, sia del TAR che della Regione, erano ancora frequentati da indefessi lavoratori? Perché “si prende atto e non si procede, come legge impone, al decreto di sospensiva?? Domande legittime che richiedono legittime risposte!!
Di tanto, lo SVI, come già anticipato sopra, chiederà conto, con l’acquisizione di tutti gli atti amministrativi che hanno partorito questo obbrobrio e si riserva, sin da subito, attraverso il proprio Ufficio legale, di investire l’A.G. per verificare se in tali comportamenti si ravvisino estremi di reato.
5 settembre 2013
Sindacato Venatorio Italiano