La nuova Legge sulla caccia in discussione alla Regione Campania crea il dissenso degli ambientalisti che protestano con il governatore Caldoro.
La Regione Campania sta valutando la proposta per la nuova legge sulla caccia, approdata all’ottava Commissione regionale cha prevede l’esercizio dell’attività venatoria in tutti i mesi dell’anno; ovvia e immediata la risposta di protesta degli ambientalisti.
Una simile proposta non poteva che scatenare la reazione degli ambientalisti capeggiati da Maurizio Fraissinet, biologo, vicepresidente di Federparchi, ex presidente del Parco nazionale del Vesuvio nonché membro del Consiglio Nazionale del WWF Italia, del Comitato scientifico di Legambiente e collaboratore della LIPU.
Secondo Fraissinet si tratta di “una proposta di legge scandalosa. Alcuni articoli, di fatto, aprono la caccia in tutti i mesi dell’anno. L’ho studiata e ho prodotto anche alcuni emendamenti, auspicando che qualche consigliere regionale li possa presentare”.
Inoltre Fraissinet rivolge un invito a tutti gli animalisti e coloro che hanno a cuore la difesa della natura dell’avifauna ad inviare una mail al presidente della Regione Stefano Caldoro, ed al presidente della ottava commissione consiliare.
Concludendo infatti afferma Frassinet “Il silenzio è il miglior alleato di chi vuole far passare la legge e il tempo per protestare stringe perché i cacciatori, temendo lo sdegno e la reazione degli anticaccia, vogliono chiudere entro la prossima settimana”.
Come si legge in una bozza di testo che Frassinet vuole inviare alla Regione Campania per chiedere la sospensione dell’esame da parte della commissione consiliare della proposta di legge faunistico – venatoria: “Una proposta di legge che di faunistico non ha nulla e che sembra essere solo proiettata verso un alleggerimento dei vincoli a tutela della fauna selvatica previsti dalla normativa nazionale e da quella regionale in vigore attualmente. Una legge della quale, francamente, non si sentiva affatto l’esigenza, stante l’attuale norma perfettamente calibrata e di per sé alquanto permissiva nei confronti dell’attività venatoria in una Regione nella quale, come è noto a tutti, la volontà della stragrande maggioranza della popolazione è quella di vietare tale ormai desueta e dannosa attività”.