Approvata a maggioranza del Consiglio Regionale della Campania la tanto discussa nuova legge sulla caccia.
Il consiglio Regionale della Campania ha approvato a maggioranza il testo unificato sulla “protezione della fauna selvatica e disciplina dell’attività venatoria in Campania”, la tanto attesa nuova legge per la disciplina della caccia sul territorio regionale.
La più attesa delle novità del nuovo testo normativo è l’abrogazione del famigerato articolo 34 dell’ultima Finanziaria Regionale secondo il quale l’esercizio della caccia sul territorio regionale doveva essere subordinato a prenotazione giornaliera.
Inoltre la nuova legge riduce i vincoli burocratici per l’ottenimento della licenza di caccia e aumenta gli spazi destinati al prelievo venatorio della fauna migratoria, in compenso restano invariati quelli per la caccia alla fauna stanziale.
Altri aspetti rilevanti della legge sono gli interventi in materia di indennizzi per i danni causati dalla fauna selvatica, recependo analoga proposta del Disegno di Legge predisposto dalla Giunta Regionale; la gestione programmata della caccia; disciplinate anche le attività finalizzate al funzionamento e alla costituzione degli A.T.C. attraverso processi di semplificazione che riescano comunque a valorizzarne l’attività ed infine vengono tutelate con il nuovo testo normativo le aspettative del mondo ambientalista relativamente alle aree protette.
Secondo i dati delle Associazioni Venatorie in Campania sono presenti 45mila cacciatori che versano cadauno 66,62 euro ogni anno per la tassa regionale sulla concessione della licenza di caccia; con l’approvazione della nuova legge al precedente versamento vanno aggiunti ulteriori 31 euro per poter cacciare la fauna migratoria. Il denaro versato dai cacciatori campani porterà nelle casse regionali un gettito di circa 4,5 milioni di euro ogni anno dei quali una parte verranno destinati alle attività di ripopolamento faunistico.
Il testo unico, nato dal lavoro di una apposita sottocommissione presieduta dall’On. Pietro Foglia (UDC) e composta dai consiglieri Carlo Aveta, Daniela Nugnes, Eva Longo, Dario Barbirotti, Giovanni Fortunato e Donato Pica, è stato licenziato e approvato dalle commissioni I e VIII congiunte.
La legge era attesa da tempo sia dal mondo dei cacciatori che dalle associazioni ambientaliste e rivede, prevedendone contestualmente l’abrogazione, la vecchia disciplina di cui alla Legge Regionale n.8 del 10 aprile 1996.
L’on. Pietro Foglia ha commentato, “Desidero esprimere, oltre che la mia soddisfazione, un vivo ringraziamento, per il prezioso lavoro svolto dalla commissione per la predisposizione del nuovo testo con l’impegno e il contributo dato da tutte le forze politiche. Ritengo importante sottolineare che il testo recepisce i contributi offerti dalle associazioni e anche dalle Province in sede di audizione nella fase dei lavori preparatori”.
Il Presidente Foglia ha poi aggiunto: “Il testo approvato oggi in Aula è il risultato di un lavoro durato mesi, la cui complessità era dovuta sia al numero degli emendamenti presentati che alla contemperanza di diversi interessi contemplati. Per noi era obiettivo primario quello di online pokies for you compiere un lavoro completo e valido sotto tutti i punti di vista, che non si discostasse dalle più recenti normative europee sul tema, tenuto anche conto che l’ultima legge regionale risale a 16 anni fa”.
Presenti alla discussione della nuova legge gli esponenti di alcune delle Associazioni Venatorie campane tra cui Federcaccia e l’Associazione Nazionale Libera Caccia. Soddisfatto il consigliere regionale Carlo Aveta che sull’approvazione in della nuova legge in Consiglio Regionale Campania ha dichiarato, “L’approvazione del testo unico della caccia rappresenta una svolta per l’intero mondo venatorio campano. Finalmente viene abrogato il famigerato articolo 34 della scorsa finanziaria regionale, che aveva mandato in subbuglio mondo della caccia”.
Proseguendo sulla questione Aveta ha affermato, “Questa riforma era attesa da anni e con la modifica dell’articolo 36 del testo unico della caccia, che riprende la mia proposta di legge n.270 dell’11 novembre 2011, si eliminano una serie di eccessi burocratici ai quali dovevano sottostare tutti i cacciatori campani”.
Contrarie alla legge ovviamente le associazioni ambientaliste Wwf, Legambiente e Lipu che si erano battute ritenendo la nuova normativa un grave pericolo per la fauna regionale. In una nota degli ambientalisti diffusa nei giorni scorsi si leggeva “Tra le modifiche più devastanti, la nuova legge permette la caccia agli uccelli migratori anche senza che i cacciatori rispettino il territorio di appartenenza a loro assegnato (come avviene ora), questo favorirà un vero e proprio massacro per tantissime specie di uccelli che transitano sui nostri cieli”.
Inoltre, secondo gli ambientalisti, “questa legge contiene una serie di norme che faciliteranno l’esercizio della caccia in maniera indiscriminata tra cui l’aumento dei giorni di caccia settimanali, aumento della possibilità di realizzare appostamenti di caccia fissi, addestramento dei cani anche in periodi di caccia chiusa e di riproduzione delle specie, caccia aperta tutto l’anno nelle riserve di caccia dove non possono accedere neanche le guardie delle associazioni di protezione ambientale”.
Infine concludevano gli ambientalisti “Tutte queste norme non solo non rispettano la normativa nazionale ma calpestano le Direttive europee ambientali ignorando anche l’esistenza delle aree protette appartenenti alla Rete europea Natura 2000 (in Campania – anche se pochi lo sanno – ve ne sono circa 150 e tutte bellissime)”.