Il neonato coordinamento regionale delle associazioni venatorie unite (7-1), costituitosi a Telese Terme (BN) il 26 marzo scorso commenta la questione delle Poltrone e delle Indennità.
Associazioni Venatorie Unite (7-1) chiamano Fidc. “Poltrone e indennità sono contro l’unità”. In Campania dopo un lavoro comune per individuare le basi per una nuova stagione di unità del mondo venatorio delle Regioni le Associazioni ANUU, ARCI CACCIA, ENALCACCIA , E.P.S., ITALCACCIA, LIBERA CACCIA hanno sottoscritto un primo importante documento, che ha l’ambizione di porsi all’attenzione anche dei vertici nazionali per un ripensamento delle relazioni tra associazioni venatorie al fine di avviare un percorso di unità che parta dal basso e si possa realizzare in tutto il paese a tutti i livelli.
Il documento pur affrontando alcuni particolari temi di modifica della legge regionale assume significativo valore perché vuole dare un messaggio forte e chiaro in un momento di crisi della attività venatoria e in un contesto di crisi più generale del Paese che pesa sulla vita quotidiana delle famiglie e dei cittadini.
I Presidenti Regionali delle Associazioni Venatorie Unite, commentano così il documento: “Togliere qualsiasi forma di indennità ai rappresentanti di tutte le categorie negli ATC è un modo per passare dalle chiacchiere ai fatti nell’affermare il ruolo del volontariato nella gestione della caccia.
Gli ATC non possono entrare nel novero di quegli enti un po’ “carrozzoni” dove si distribuiscono oboli. A darci ragione in questa scelta sono anche le nuove normative del Governo che cancellano ogni indennità per le cariche elettive di qualsivoglia ente non previsto dalla Costituzione.
Proseguono i Presidenti Regionali “La seconda questione di ragionevolezza per l’unità del mondo venatorio è assicurare negli ATC, la rappresentanza di tutte le Associazioni Venatorie nazionali riconosciute. L’unità non si può fare a colpi di discriminazioni.
Enfatizzare i numeri del tesseramento come fa qualche associazione quando i cacciatori diminuiscono, serve solo ad impedire il pluralismo della rappresentanza con l’unico risultato di aizzare una guerra tra poveri che danneggerà sempre di più solo i cacciatori.
Concludendo la FIdC aveva precedentemente aderito ad un documento unitario che andava nella direzione della pari dignità delle associazioni venatorie, poi ci ha ripensato. Siamo fiduciosi che gli interessi di potere non prevarranno e che il bene comune, la “caccia”, porterà la FIdC a ripensare la sua scelta ed a schierarsi definitivamente dalla parte dei cacciatori.
Coordinamento Associazioni Venatorie Campania