Caccia in Veneto. Si rifà il look il tesserino venatorio del Veneto. Dalla prossima stagione venatoria entrerà in vigore quello 3.0 a lettura ottica. Lo annuncia il consigliere regionale Sergio Berlato (FdI) che ha collaborato al restyling del libretto dove i cacciatori devono annotare in modo indelebile le giornate di caccia e i capi abbattuti.
«È stato riservato anche uno spazio dedicato alla mobilità venatoria» ha spiegato Berlato, vale a dire la norma che è stato approvato mercoledì sera in Consiglio dopo una maratona di quasi trenta ore (era all’interno di un Collegato di 60 articoli).
LIBRETTO. Berlato spiega che nei prossimi giorni la Giunta darà il via libera al nuovo strumento per i cacciatori e pure al nuovo calendario venatorio «che riserva ulteriori novità», annuncia senza voler aggiungere altro. «Prima serve l’approvazione della Giunta ai provvedimenti che presenterà l’assessore Giuseppe Pan con il quale ho collaborato attivamente – sottolinea Berlato – per tutto ciò che riguarda la caccia: dalla legge sugli appostamenti alla mobilità, fino alla definizione del nuovo tesserino».
Su questo Berlato precisa che si tratta di un modello «meno macchinoso nella compilazione rispetto al precedente che poteva indurre in errore anche i cacciatori più giovani». Quindi, immediatezza e semplicità sono le caratteristiche del nuovo libretto dei cacciatori.
«È a lettura ottica per cui sarà possibile, con un apposito strumento, leggere tutti i dati che riguardano il cacciatori in un solo momento e registrarne anche la mobilità. In questo modo saremo in grado di verificare come questa opzione sarà scelta appena dal 10 per cento dei cacciatori: in Veneto sono in tutto 40 mila ma il “nomadismo” è stato vietato a chi è iscritto nella Zona Alpi e si scende quindi a quota 30mila- fa i conti Berlato -. Per cui alla fine si tratterà di appena 3 mila cacciatori in tutta la regione».
Berlato punta così a smontare la preoccupazione principale di alcuni consiglieri di minoranza e delle associazioni ambientaliste, venatorie e di categoria che temono come conseguenza della norma grandi afflussi di cacciatori concentrati in alcuni Ambiti di caccia.
PRESSING. Il provvedimento è stato approvato spaccando le fila delle opposizioni e lasciando molte perplessità. A cominciare da Andrea Zanoni (Pd) che annuncia: «Sono stati ignorati gli appelli di contrarietà alla norma e in un solo colpo sono stati calpestati i principi di protezione della fauna selvatica contenuti nelle norme statali ed europee».
Annuncia poi segnalazioni alla Commissione Europea e al Governo perché chieda l’impugnazione alla Corte Costituzionale. L’assessore Pan invece è soddisfatto: «La Regione non poteva ignorare le aspettative di una parte importante del mondo venatorio sempre più vessato da un ordinamento comunitario e nazionale che ha di fatto bloccato il rifornimento di richiami provenienti da cattura e messo in crisi una forma di caccia tradizionale che il Veneto vuole difendere».
Coldiretti Veneto, in una nota, ieri fa pressing su Pan ricordandogli gli impegni assunti a voce in aula nell’annunciare un regolamento di Giunta sulla mobilità venatoria. Provvedimento che nel testo approvato è dato come possibile. «Si tratta di una responsabilità a cui il governo regionale ora non può sottrarsi – sostiene Coldiretti -: a queste dichiarazioni fanno riferimento migliaia di imprenditori agricoli rispettosi delle buone pratiche agronomiche».
( 30 giugno 2016 )
Fonte: IlGiornalediVicenza