La sezione Lega Nord bresciana interviene sul Decreto Legge riguardante semplificazioni in materia di porto d’armi e si schiera a difesa della caccia.
La sezione provinciale bresciana del Carroccio si è espressa sul Decreto Legge n. 5 del 9 Febbraio 2012 contenente modifiche all’art.42 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza riguardanti la durata del porto d’armi affermando che bisogna difendere “una delle tradizioni più importanti della provincia di Brescia: la caccia”.
In particolare le modifiche in questione riguardano la durata del porto d’armi per uso caccia e tiro a volo che attualmente ha una validità di sei anni ma che a seguito dell’entrata in vigore del dispositivo del Decreto Legge verrebbe ridotto alla validità annuale.
Secondo il segretario provinciale della Lega Nord, Fabio Rolfi “Qualora il decreto non venisse modificato e non si riportasse in essere la disposizione che prevede la durata di 6 anni per la licenza di porto d’armi per caccia e tiro a volo, le conseguenze sarebbero disastrose sia per l’attività venatoria, che di fatto verrebbe cancellata, sia per le decine di migliaia di posti di lavoro del settore armiero e di quello collegato al mondo venatorio che verrebbero a mancare nella nostra provincia”.
In effetti il Decreto in questione più che semplificazioni apporterebbe non poche complicazioni considerando che la sola Questura di Brescia si troverebbe a trattare circa 40mila pratiche annue di rinnovo del porto d’armi per uso caccia e tiro a volo; attualmente la stima annua e di circa 7mila pratiche la cui trattazione crea già grossi problemi a causa della cronica carenza di personale degli Uffici di Polizia.
Il deputato leghista bresciano, Davide Caparini, ha proposto due emendamenti al decreto legge che hanno il fine di risolvere il problema venutosi a creare; in particolare afferma Caparini, “Nel decreto hanno generalizzato non è infatti espressamente previsto che si parli dei fucili per uso caccia quindi ho fatto un emendamento che li esclude esplicitamente in modo da permettere che la licenza rimanga valida per sei 6 anni”.
Proseguendo spiega il deputato, “Ho fatto poi un secondo emendamento che sopprime direttamente il fatto della licenza annuale anche perché questa norma riguarda anche il tiro al volo. Così come concepita dal governo questa norma più che semplificare, complica”.
Infine conclude soddisfatto Rolfi, “Ci siamo mossi ancora una volta in modo celere e compatto per dare quelle risposte che il territorio chiede. Siamo a Roma proprio per questo, per tutelare e difendere gli interessi del Nord”.