Caccia: Brescia, in Provincia si discute di richiami vivi per uso venatorio, caccia in deroga e possibili modifiche alla normativa venatoria regionale.
Prelievo in deroga, provvedimenti sui richiami vivi e la possibile revisione della legge regionale del 2012. Questi gli argomenti principali dibattuti dalla commissione Quarta della Provincia. Particolarmente calda la situazione legata ai richiami vivi, ovvero tutti quegli uccelli migratori che catturati nei roccoli verrebbero poi utilizzati dai cacciatori come richiami.
Nello scorso mese di luglio il Tar aveva accolto un ricorso presentato dalla Lac (Lega abolizione caccia), sorprendendo tutti e andando contro la legge regionale che invece autorizzava questa pratica. Un precedente importante da tener conto nel piano quinquennale approvato dalla Regione per le annate comprese tra il 2012 e il 2016, che prevede la riduzione progressiva della cattura con reti degli uccelli selvatici.
Sostituendo di fatto la graduale riduzione dei richiami vivi con quelli di allevamento, fino ad arrivare alla chiusura completa degli impianti di cattura per l’anno 2017. Chiusura che per molti coinciderebbe con la fine della caccia per tutti «le persone normali» a favore di una «caccia d’élite» più costosa che non tutti gli appassionati dell’arte venatoria potrebbero sostenere e incoraggiare. In questo caso resisterà solo una piccola parte di cacciatori, ma qualcuno sostiene l’inadeguatezza di una legislatura che non fornirebbe a tutti le stesse opportunità.
Qualche perplessità è giunta anche a riguardo del prelievo in deroga che dovrebbe tener conto dei dati forniti dall’Ispra di Bologna per quantificare fino a dove i cacciatori si possono spingere. Ma in questo caso è la totale assenza di dati a cozzare contro una legge che in tanti definiscono ambigua. Da valutare inoltre la posizione sulla normativa regionale impostata lo scorso anno a protezione della fauna selvatica e a tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria. La possibilità di rivedere questo testo già approvato ha trovato diversi estimatori.
11 ottobre 2013
Fonte: BresciaOggi