Caccia: la Provincia di Brescia esprime il proprio dissenso al censimento dei richiami vivi per uso venatorio.
L’Assessore provinciale alla Caccia a Brescia, Aurelio Guarnieri, in una lettera all’assessore regionale Gianni Fava, chiede di rivedere ciò che è stato deciso in merito ai censimenti dei richiami vivi, dichiarando la propria disponibilità ad attivare procedure per l’autodichiarazione dei richiami, vista la difficoltà di effettuare censimenti presso 12 mila cacciatori.
“Si ritiene più che sufficiente”, sottolinea Guarnieri, “l’indicazione delle quatità possedute, senza alcuna indicazione dei numeri e della sigla dell’associazione ornitologica riportati sugli anelli. La Provincia sottolinea l’oggettiva difficoltà per l’Amministrazione provinciale di monitorare il patrimonio e aggiornare la banca dati “proprio in considerazione del fatto che i richiami allevati sono normalmente oggetto di vendita e cessione”.
Secondo i dati forniti dall’Associazione Cacciatori Lombardi, inoltre, il costo stimato dell’operazione per il censimento come stabilito dalla Regione, ammonterebbe a circa 90 mila euro.
2 marzo 2013
Fonte: QuiBrescia