Alla vigilia dell’apertura della Stagione Venatoria cacciatori e ambientalisti sono scesi in piazza a Brescia; sulla strada per la Valtrompia circa 1500 cacciatori manifestanti.
Nella giornata di ieri, 15 settembre, alla vigilia dell’apertura generale della Stagione Venatoria, almeno 1500 cacciatori e simpatizzanti per l’attività venatoria sono scesi in piazza a Brescia per manifestare a sostegno dell’attività venatoria e dei benefici economici-occupazionali che essa apporta all’economia del territorio bresciana. I cacciatori hanno invaso la strada provinciale 345 per la Valtrompia radunandosi intorno alle ore 15 al Crocevia di Sarezzo come fissato dalle Associazioni Venatorie organizzatrici.
Più che corteo si è trattato di un presidio del tratto della provinciale tra Sarezzo e Villa Carcina per ricordare fondamentalmente che la caccia non è solo tradizione e passione, ma una importante fonte di benefici economici con un indotto capace di garantire lavoro e sostegno a migliaia di famiglie; solo a Brescia sono circa 15mila le famiglie che vivono con il settore venatorio. Si è ricordato inoltre che in Italia circa 94mila sono gli addetti al settore capace di fatturare 8 miliardi di euro, circa lo 0,54% del Pil; ).
I cacciatori manifestanti hanno esposto alle Autorità locali presenti, tutti i sindaci della valle ed il Presidente della Comunità montana, Bruno Bettinsoli, le loro lamentele tra cui “l’assenza della politica sulla materia, nonostante i soldi che ogni cacciatore paga regolarmente alla Provincia per la licenza”. Lo stesso Bettinsoli ha voluto confermare ai cacciatori l’interesse delle amministrazioni locali per l’attività venatoria.
Tra gli organizzatori l’Associazione Cacciatori Lombardi che ha confermato di voler proseguire il proprio operato resistendo “ai continui e pretestuosi attacchi alla tradizione venatoria bresciana, e l’intenzione di salvaguardare il settore armiero che nella provincia di Brescia costituisce fonte di sostentamento per migliaia di famiglie”.
Presente anche il coordinatore provinciale del Pdl, Alessandro Mattinzoli, che commentando l’atteggiamento di estremismo anticaccia dell’ex ministro Brambilla, ha precisato, “Intendo sottolineare che la posizione della Brambilla è totalmente personale; la rispettiamo, ma non rappresenta in alcun modo la linea di partito: ritengo che tutto il mondo venatorio si stia mobilitando in cerca di equilibrio e dialogo, perché non si può non tener conto di una tradizione nazionale. Anche le deroghe e le tutele dovrebbero essere frutto di confronto per garantire una forma di convivenza tra le parti”.
Infine il consigliere di Villa Carcina con delega alla Caccia, Stefano Colosio, ha salutato lo scioglimento della manifestazione con il proprio messaggio ai cacciatori: “Ringrazio per l’ordine mantenuto durante la manifestazione e mi scuso con tutta la cittadinanza per aver creato non pochi disagi alla circolazione. Siamo felici di non essere stati contestati, segno che la popolazione ha capito le nostre ragioni, per il bene di una terra che vive una tradizione e che capisce l’importanza del settore per le aziende locali”.
La Brambilla ha replicato all’attacco dei cacciatori ribadendo la propria posizione anticaccia ed esprimendo piena solidarietà alla manifestazione delle associazioni animaliste contrarie alla caccia che nello stesso pomeriggio di ieri si è svolta per le strade di Brescia.
La manifestazione animalista, organizzata dalla LAC, Lega Abolizione Caccia, si è svolta in via Milano, dinanzi alla sede della Provincia “per difendere milioni di animali massacrati ogni anno per soddisfare il sadismo insito all’animo umano”; circa cinquecento i manifestanti anticaccia di ogni età che hanno dato vita al solito varietà fatto di gabbie simboliche, striscioni e volantini con slogan contrari all’attività venatoria di ogni genere nonché un “monumento alla caccia” fatto di carta igienica e ripetuti sit-in fatti. Non poteva ovviamente mancare il solito banchetto per la raccolta delle firme per l’abolizione della caccia ed in particolare dei richiami vivi per la caccia alla fauna migratoria.
Dalla Lac fanno sapere di aver scelto appositamente la città di Brescia quale raduno per la manifestazione in quanto “Brescia è la capitale della produzione delle armi, armi da guerra e armi leggere, Brescia è quel luogo dove la lobby dei cacciatori è più forte, riesce a fare pressione sulla politica, riesce a ottenere leggi a proprio favore sia in ambito provinciale che in Consiglio regionale”.
16 settembre 2012
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