Servizio antibracconaggio: due cacciatori sono stati denunciati in stato di liberta’ dal corpo forestale dello Stato di Terni per avere esercitato l’attivita’ in periodo di divieto generale e con mezzi non consentiti nonche’ per avere catturato un esemplare selvatico.
I due sono stati fermati durante un in localita’ Rocca San Zenone da alcuni agenti richiamati dal rumore di uno sparo. I cacciatori sono stati individuati a ridosso di una gabbia in ferro all’interno della quale – riferisce la forestale – si trovava un esemplare di cinghiale ancora vivo. I bracconieri sono stati raggiunti e sorpresi proprio mentre ricaricavano il fucile per sparare nuovamente al cinghiale, visto che il primo colpo non era andato a segno.
La gabbia, di due metri di lunghezza, un metro di altezza e profonda 90 centimetri, appositamente realizzata per la cattura di fauna selvatica, era costruita con telaio in ferro incernierato al terreno per evitare ribaltamenti.
La trappola – sempre secondo quanto riferito dalla forestale – era prevista di chiusura a ghigliottina, con meccanismo che garantisce l’immediato abbassamento della saracinesca d’ingresso non appena il congegno di sblocco al suo interno e’ sollecitato dal cinghiale, attratto da semi di mais ed altre esche alimentari ritrovate all’interno della gabbia.
Oltre al fucile e alle cartucce, ai due cacciatori i forestali hanno sequestrato una rudimentale lancia di quasi due metri, costruita artigianalmente con un bastone alla cui estremita’ era fissata una lama. L’animale, che non ha riportato ferite, e’ stato rimesso in liberta’ e la gabbia e’ stata sequestrata.
Terni, 2 ottobre 2012
Fonte: La Nazione