Cacciano in aree vietate e, dopo essere stati scoperti dalla polizia provinciale, si rifiutano altresì di consegnare i fucili agli agenti.
Sei cacciatori sono stati pertanto indagati dalla procura per il reato di introduzione di armi e munizioni e caccia in aree sottoposte a vincoli paesaggistici. Le indagini sono state concluse dal procuratore Francesco Puleio che contesta ai sei cacciatori le accuse di caccia in aree protette e resistenza a pubblico ufficiale.
I cacciatori, in concorso tra di loro, hanno cacciato lo scorso dicembre specie protette di animali nonostante fossero sprovvisti della prescritta autorizzazione degli enti preposti alla tutela dei territori denominati «Pantano Secco», «Pantano Bruno» e «Pantani Longarini» siti nel territorio di Ispica e facenti parte alla rete dei pantani della Sicilia Sud Orientale.
In queste aree vige l’assoluto divieto di caccia, in quanto classificate come naturali e protette, e di conseguenza sottoposte alla relativa tutela penale e paesaggistica.
Nonostante ciò i sei cacciatori sono stati scoperti dagli agenti della polizia provinciale nel pantano «Longarini», provvisti dei rispettivi fucili da caccia e del relativo munizionamento, con i quali esercitavano in maniera abusiva l’attività venatoria con disturbo alle specie animali.
I sei cacciatori si erano rivolti in maniera intimidatoria agli agenti, rifiutando di consegnare i fucili e omettendo di fornire le generalità.
Fonte: Corriere di Ragusa