Corteo degli animalisti in Alto Adige per protestare contro la Provincia di Bolzano che definiscono “Il regno della caccia” per le spiccate tendenze filo venatorie.
In particolare la questione che ha scatenato l’indignazione degli animalisti riguarda l’iniziativa dell’associazione turistica di Tesido e della sciovia Guggenberg che organizzando una lotteria hanno messo tra i premi in palio un particolare quarto premio: la possibilità di abbattere un cervo nella riserva pusterese.
Tra i partecipanti alla manifestazione non poteva mancare l’europarlamentare e presidente della LAC, Andrea Zanoni, il quale ha annunciato che la questione sarà oggetto di un esposto alla magistratura e alla Commissione Europea.
Duro l’attacco di Zanoni che afferma “Quello che è avvenuto a Tesido ha dell’incredibile ed è vietato dalla legge. Il cervo rientra nella categoria della fauna selvatica, è un patrimonio della natura: l’abbattimento di un capo non può assolutamente essere il premio di una lotteria”. Il caso di Tesido è stata la classica goccia che ha scatenato la rabbia dei 300 animalisti che hanno protestato contro la politica amministrativa della Provincia di Bolzano che a loro dire “ha il grilletto troppo facile. Vedi marmotte e camosci”.
In particolare gli animalisti contestano soprattutto il documento strategico selvaggina-bosco, firmato lo scorso 25 ottobre dalla ripartizione Foreste, associazione cacciatori e unione agricoltori, contenente il nuovo regolamento di caccia nelle riserve provinciali che in effetti ammetterebbe la caccia ai cervidi con tecniche da appostamento fisso su torre e l’abbattimento anche di esemplari femmina in fase di gestazione.
Altro attacco viene da Richard Steinmann della Lac, “La caccia in sé è una pratica medievale ma avere la possibilità di sparare nel branco, o di uccidere una femmina di cervo incinta è assoluta barbarie”.
La protesta animalista è partita dalla piazza ove ha sede la Provincia muovendosi poi per il centro cittadino tra fischi, insulti e i classici striscioni sul tema animalista ed anticaccia nonché contro ogni attività che prevede l’utilizzo o l’uccisione di animali non mancando di prendersela con ignare vecchiette in pelliccia. Secondo Ester Valgzolgher, della lega anti vivisezione di Bolzano, “Questa provincia sta regredendo verso forme culturali anacronistiche siamo governati da un cacciatore che non mostra nessun rispetto verso chi la pensa diversamente da lui”.
Continua sulla questione la Valgzolgher, sottolineando che nella formazione della commissione atta a definire i regolamenti provinciali su foreste e selvaggina del territorio “Nessun rappresentante dei movimenti ambientalisti e animalisti è mai stato presente o è stato ascoltato al momento di prendere una decisione con questa protesta vogliamo dimostrare che esistiamo, che non staremo fermi e zitti ad aspettare che la situazione peggiori ancora”.